di Enrico Oliari –
“La Guerra con la Corea del Nord? E’ possibile”. Il presidente Usa Donald Trump non ha dubbi rispondendo ad un’intervista per la Reuters, nella quale ha spiegato che “C’è la possibilità di un grande, grande conflitto con la Corea del Nord. Sicuramente”, per quanto “vorremmo risolvere i problemi attraverso la diplomazia, ma è molto difficile”.
La tensione resta alta, altissima, anche se quella di Trump potrebbe essere una provocazione, o meglio un nuovo avvertimento a quel regime di Kim Jong-un che da un momento all’altro potrebbe dar via al sesto test nucleare.
Trump stesso ha precisato che il leader cinese Xi Jinping “sta facendo tutto il possibile”, per cui la porta rimane aperta alla mediazione, ma intanto nella confinante Corea del Sud gli Usa hanno istallato i missili difensivi Thaad, in accordo con Seul, ed a breve dovrebbe arrivare il gruppo di navi guidate dalla portaerei Carl Vinson. Nel porto di Busan, è arrivato anche il sommergibile nucleare americano Michigan, con a bordo 154 missili da crociera e 60 membri delle forze speciali.
Un sistema missilistico, il Thaad, chiesto dalla stessa Corea del Sud, per cui Trump ha fatto sapere di voler presentare il conto di un miliardo di dollari a Seul: “Ho informato la Corea del Sud che sarebbe appropriato che pagassero per quel sistema. È fenomenale, abbatte i missili mentre sono in cielo”. E visto che c’era, ha fatto anche sapere l’intenzione di “rivedere o cancellare l’orribile accordo” tra i due paesi, sempre nella logica del protezionismo dell’economia statunitense e dell’”America first”, suoi cavalli di battaglia.
Tuttavia Trump ha in qualche modo aperto a Kim Jong-un classificando il suo comportamento di sfida come tipico dell’età, “ha 27 anni, suo padre muore, lui prende le redini del regime. Dite quel che volete, ma non è semplice, specie a quell’età. Non lo dico per dargli credito, spero che si dimostri razionale”.
Forse il giudizio del presidente Usa è stato un po’ affrettato, poiché già nella notte il regime nordcoreano ha tentato un nuovo test sparando un missile, il 75mo da quando Kim Jong-un è leader, da un sito nei pressi di Pukchang, nella provincia del Pyongan meridionale.
il test è fallito miseramente, come altri 16, ma il numero mostra un trend di miglioramento nella ricerca degli scienziati nordcoreani.
Il comandante Dave Benham, portavoce del comando americano del Pacifico, ha precisato che il missile non ha lasciato lo spazio aereo nordcoreano e non ha rappresentato una minaccia per gli Stati Uniti, essendo esploso poco dopo esseri alzato in volo.
Trump ha twittato che “La Corea del Nord non ha rispettato gli auspici della Cina e del suo molto rispettato presidente quando ha lanciato, anche se senza successo, un missile oggi”, indicando quindi una mancanza di rispetto verso l’unico alleato che tra l’altro sui sta adoperando per la mediazione.
Al momento sul piatto ci sono ulteriori e più stringenti sanzioni, anche la Cina non compra più il carbone nordcoreano, ed è una delle poche cose concrete affiorate anche nell’incontro alla Casa Bianca del presidente Usa, del segretario di Stato Rex Tillerson e di quello alla Difesa Jim Mattis con i 100 senatori.
In una rara intervista concessa alla Cnn, l’alto funzionario del governo nordcoreano, Sok Chol-won, ha tuttavia ribadito che “la Corea del Nord non fermerà mai i suoi test nucleari” almeno fino a quando “gli Stati Uniti continueranno i loro atti di aggressione”, con riferimento alle continue esercitazioni in Corea del Sud, che vedono impegnati mezzi, aerei e i 28mila uomini statunitensi lì stanziati.
“Il test nucleare – ha continuato Sok, che è a capo del dipartimento Diritti umani dell’Accademia delle Scienze sociali nordcoreana e che ha precisato di essere stato autorizzato a parlare con un’emittente straniera – è una parte importante del nostro sforzo continuo di rafforzare le nostre forze nucleari”, e “Finché l’America continuerà i suoi atti di aggressione ostili, noi non fermeremo mai i test nucleari e missilistici”.
Sotto la cenere però qualcosa sembra muoversi. Sono solo voci, non ci sono informazioni certe, ma da più parti si parla di trattative segrete che potrebbero portare ad un incontro di Trump con Kim Jong-un, cosa che se fosse realizzata potrebbe portare ad accordi e quindi per il presidente usa ad arrivare là dve non sono riusciti i suoi predecessori.