Covid-19: Usa e Cina trattano, ‘virus sfuggito dal laboratorio’

Ma colpevoli i tecnici e gli scienziati per aver tentato di insabbiare tutto, impedendo alle autorità di Pechino di lanciare l’allarme.

di Enrico Oliari

E’ un “China-virus”. Donald Trump lo ha sempre sostenuto, ed un accordo fra Pechino e Washington sull’origine del Sars-Cov-2 potrebbe dargli ragione. L’ex presidente Usa aveva infatti riportato di rapporti della Cia che davano il virus uscito per errore dal laboratorio militare di livello 4 (il massimo nella scala della sicurezza) di Wuhan, ed in maggio il successore Joe Biden aveva chiesto all’intelligence di fornire entro tre mesi un rapporto indicante l’origine del Covid-19, se animale o se da incidente di laboratorio. Il tutto nonostante in marzo i tecnici dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) avessero prodotto insieme agli scienziati della controparte cinese un rapporto in cui veniva data per “molto probabile” l’origine animale.
Il TgCom24 ha riportato ieri la notizia secondo cui gli Stati Uniti starebbero trattando ed arrivando ad un’intesa grazie alla quale la Cina ammetterebbe la fuga accidentale del coronavirus dal laboratorio, per quanto i vertici del paese ne sarebbero stati informati con gravi ritardi. Da qui il tempo peso per lanciare l’allarme.
La nomenklatura di Pechino ne uscirebbe indenne, in quanto verrebbero ad essere accusati gli scienziati impiegati al laboratorio per aver insabbiato il caso.
Come ha fatto Biden, ora anche il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha chiesto una nuova indagine attraverso una nuova missione, anche perchè la prima composta da 34 scienziati di cui 17 dell’Oms provenienti da 10 paesi e 17 cinesi, aveva parlato di “probabilità”: l’ipotesi della fuga dal laboratorio militare presente nella città cinese era stata vista come “molto improbabile”, mentre “i dati che abbiamo raccolto fino ad ora ci fanno concludere che l’origine del coronavirus è animale”, probabilmente un vettore intermedio.
Il rapporto è stato tuttavia messo in dubbio da diversi esponenti della comunità internazionale, anche perché alla tesi della fuga dal laboratorio del virus erano state dedicate solamente 440 parole, segno che l’ipotesi non era stata indagata a sufficienza.
Pechino quindi sarebbe pronta a perseguire gli scienziati ed i tecnici colpevoli di non aver informato tempestivamente le autorità, impedendo quindi di dare un immediato allarme gli Usa e al mondo intendi brevi.
Un evidente capro espiatorio, utile però a scongiurare possibili sconvolgimenti degli equilibri internazionali.