Croazia. La Corte suprema ha stabilito che il presidente Milanović non potrà guidare il nuovo governo

di Alberto Galvi –

La Corte suprema della Croazia ha stabilito che il presidente della repubblica Zoran Milanović, che aveva fatto campagna per diventare primo ministro prima delle elezioni parlamentari, non potrà guidare il nuovo governo. Le elezioni parlamentari si sono tenute lo scorso 17 aprile. Il voto si è svolto dopo un’aspra campagna elettorale tra il primo ministro conservatore Andrej Plenković e il populista di sinistra Milanović. L’HDZ (Unione Democratica Croata) al potere ha ottenuto il maggior numero di seggi, ma non abbastanza per formare un governo senza. Anche l’SDP ha cercato invano di mettere insieme una maggioranza.
Plenković sembrava pronto per una facile vittoria che gli avrebbe assicurato il terzo mandato come premier. Ma a metà marzo Milanović ha annunciato che avrebbe sfidato Plenković e sarebbe diventato il candidato dei socialdemocratici.
Milanovic ha sciolto il Parlamento il 18 marzo, innescando le elezioni anticipate. La Corte costituzionale lo ha poi avvertito che avrebbe potuto candidarsi alle elezioni solo se prima si fosse dimesso dalla carica di presidente, ma Milanović ha ignorato l’avvertimento.
In Croazia il primo ministro e il suo gabinetto stabiliscono tutte le principali politiche. Il presidente nomina il primo ministro in base ai risultati elettorali, può sciogliere il Parlamento, è capo delle forze armate e ha voce in capitolo in tema di politica estera.
Nella tornata elettorale l’HDZ ha ottenuto 61 seggi su un’assemblea composta da 151 membri, mentre una coalizione di centrosinistra guidata dall’SPD (Partito socialdemocratico) ne ha ottenuti 42. Il partito nazionalista di destra Movimento per la Patria è arrivato terzo con 14 seggi. I risultati finali delle elezioni non sono attesi fino alla prossima settimana.