Croazia. Una nuova, controversa, legge elettorale

di Valentino De Bernardis –

croazia_elezioniContinuano i provvedimenti riguardanti il sistema elettorale dell’esecutivo croato in vista delle elezioni legislative del prossimo dicembre. In una corsa contro il tempo, nel tentativo di recuperare l’enorme divario di consensi accumulato nei confronti dei conservatori negli ultimi anni, fatto dimostrato dalle sconfitte alle elezioni europee di maggio 2014 e alle presidenziali di gennaio 2015, oltre che dalla defezione ed espulsione di esponenti di primo piano dai diversi partiti della coalizione al governo, il primo ministro Milanovic è riuscito a segnare un nuovo punto a suo favore.
Nella seduta del 13 febbraio il Hrvatski Sabor, il parlamento croato, ha approvato la tanto attesa nuova legge elettorale. Tra le novità più importanti e spendibili dall’esecutivo, si possono annoverare:
1) L’introduzione del voto di preferenza alla persona, sulla falsariga del sistema elettorale in vigore per le elezioni europee. Affinché le preferenze ottenute dal singolo candidato siano prese in considerazione, esse devono rappresentare almeno il 10% dei suffragi andati alla lista a cui il candidato fa capo.
2) Introduzione delle quota rosa, per cui ogni lista deve contenere almeno il 40% dei candidati donna, pena l’invalidazione della stessa.
Uno degli aspetti più controversi del testo licenziato dalla Sabor riguarda un emendamento, proposto dal Održivi razvoj Hrvatske (OraH) il partito Sviluppo Sostenibile per la Croazia, che fa capo all’dell’ex ministro dell’Ambiente Mirela Holy, secondo il quale una volta fissate le date per le elezioni, i condannati  in via definitiva ad una pena superiore ai sei mesi, non possono prendere parte alla competizione elettorale fino al termine del periodo di riabilitazione.
Sebbene la norma fatta introdurre da ORaH possa essere ampiamente condivisa, il fatto che sia stata approvata nell’anno elettorale, non può non far pensare che essa sia stata scritta, in un paese dove i guai giudiziari rappresentano una caratteristica trasversale a molti partiti, con il fine di estromettere più di qualche rivale.
Dato il nuovo regolamento, appare di difficile interpretazione la posizione di Radmir Cacic, che potenzialmente potrebbe giocare un ruolo importante alle legislative di dicembre, dato il suo enorme bacino elettorale nel nord del paese. L’ex ministro dell’Economia, e membro di primo piano del Partito Popolare Croato, formazione attualmente parte della coalizione di governo, era stato condannato a 22 mesi di reclusione per essere stato riconosciuto colpevole da una corte ungherese nel 2012 di aver causato un incidente in cui morirono due persone. Rimesso in libertà  anticipatamente a giugno 2014, dopo aver scontato solamente un anno di prigione, Cacic è tornato immediatamente al centro dell’agone politico con la formazione di un nuovo soggetto politico, chiamato Partito Riformista (Narodna stranka – Reformisti), slegato da ogni alleanza, in forte antitesi con il suo ex partito, l’Hns.
In conclusione, data la delicatezza e la diversa interpretazione che si può dare a tale emendamento, non è da escludere un ricorso alla Corte Costituzionale da parte di eventuali candidati che non potranno candidarsi.
Se come detto la nuova legge elettorale rappresenta un punto a favore del governo, il primo ministro Milanovic deve comunque iniziare a guardarsi le spalle dai suoi ex alleati e da una crescente fronda interna allo stesso partito socialdemocratico (Sdp). Le dichiarazioni degli ultimi giorni dell’ex ministro delle Finanze Slavko Linic, in cui ribadiva l’intenzione di volersi presentare con una lista propria alle legislative nella VII circoscrizione, rappresenta una potenziale mina vagante in un territorio una volta conosciuto come roccaforte socialista.
Intanto l’opposizione del centrodestra dell’Unione Democratica Croata (Hdz), dopo aver abbandonato l’aula e non aver partecipato al voto della nuova legge elettorale (mossa che forse potrebbe prefigurare una entrata del Partito Riformista nell’orbita del centro-destra), forte dei sondaggi, il 15 febbraio festeggia l’insediamento ufficiale alla presidenza della Grabar-Kitarovic.

Twitter: @debernardisv