Danimarca. Il ritiro delle sue truppe dal Mali voluta dalla giunta militare

di Alberto Galvi –

La Danimarca inizierà a ritirare le sue truppe dal Mali dopo che il governo di transizione del paese dell’Africa occidentale ha insistito per una partenza immediata del piccolo contingente. Il paese europeo ha annunciato lo scorso 18 gennaio l’arrivo in Mali di 105 uomini, perlopiù soldati d’élite e medici militari, che avrebbero dovuto partecipare a una missione delle forze speciali europee denominata Takuba, istituita per proteggere i civili dai jihadisti nella cosiddetta area dei tre confini: Mali, Burkina Faso e Niger.
La giunta militare del Mali ha dichiarato che la Danimarca non aveva il permesso di schierare i suoi soldati nella regione del Sahel. Il ministro degli Esteri danese Jeppe Kofod ha confermato che i soldati del suo paese si ritireranno dall’Africa occidentale. Un duro colpo per la Francia in un momento in cui le sue operazioni di sicurezza nella regione del Sahel stanno diminuendo. La Francia aveva puntato molto sull’europeizzazione del suo intervento nel Sahel. Le relazioni si sono inasprite da quando i militari che hanno preso il potere hanno considerato la Francia una presenza illegale.
La decisione arriva tra le tensioni del Mali con i suoi partner internazionali, compresi gli organi regionali e l’Unione Europea, che hanno sanzionato il Mali dopo che il governo militare non ha organizzato le elezioni a seguito di due colpi di Stato.
Le tensioni sono aumentate anche per le accuse secondo cui le autorità di transizione avrebbero schierato in Mali i mercenari russi del gruppo Wagner, che alcuni paesi dell’Ue hanno affermato essere incompatibili con la loro missione, e da dicembre, quando gli Stati dell’Africa occidentale hanno imposto sanzioni, tra cui un embargo commerciale e la chiusura delle frontiere.
Le misure ECOWAS (Economic Community of West African States) sono state una risposta a una proposta del governo di transizione di rimanere al potere per cinque anni prima di organizzare le elezioni, nonostante un precedente impegno a tenere il voto a febbraio.
La Francia e altri 14 paesi europei hanno esortato il governo del Mali a consentire alle forze speciali danesi di rimanere in Mali. Il primo ministro ad interim Choguel Kokalla Maiga ha risposto che i danesi avrebbero dovuto ritirarsi immediatamente.
Anche la Svezia ha comunicato che avrebbe lasciato il Mali a marzo.
La decisione del governo di transizione di chiedere alla Danimarca di andarsene avrà probabilmente un impatto sugli schieramenti futuri che invieranno truppe quest’anno, come Norvegia, Ungheria, Portogallo, Romania e Lituania.