Eau. Vince l’atleta israeliano Flicker, ma proibiti tifo, bandiere e inno. Poi le scuse

di Vanessa Tomassini –

Lo scorso 27 ottobre l’atleta israeliano Tal Flicker ha vinto la prova dei 66 chilogrammi del campionato internazionale di Judo, il Grand Slam, ad Abu Dhabi. La vittoria di Flicker è arrivata dopo quella del suo collega Tohar Butbul che ha sconfitto Rashad Almashjari dell’Uae al primo turno di mercoledì scorso. Non bastava che fossero vietate le bandiere o qualsiasi simbolo che ricordasse anche solamente da lontano lo Stato d’Israele, non bastava che fosse negato l’inno nazionale e i cori dei propri tifosi, quando Butbul sportivamente tende la mano per stringere quella dell’avversario, Almashjari si volta dall’altra parte e se ne va. La squadra di judo israeliana non si è demoralizzata anzi, ha trovato nel clima di ostilità un motivo in più per dimostrare la loro bravura, riuscendo a portare a casa 5 medaglie.
Impossibile non notare Tal Flicker, che al momento della premiazione canta senza pronunciare suono le parole dell’inno israeliano “Ha Tikva”, mentre gli organizzatori suonano l’inno della Federazione Internazionale di Judo, le cui bandiere hanno preso il posto di quelle di Israele sotto la censura araba e nel silenzio dei media main-stream di mezzo mondo.
A poche ore dalla conclusione dell’evento, sono arrivate inaspettate le scuse da parte del presidente della Federazione Judo Uae, Mohammad Bin Thaloub al-Darei, e del Segretario Generale del Consiglio per lo Sport di Abu Dhabi, Aref Al-Awani, per l’Associazione Israele Judo Moshe Ponti, come ha confermato in un tweet il presidente della Federazione Internazionale di Judo, Marius Vizer. Considerando che la squadra israeliana sia stata ammessa al campionato solamente due anni fa, notevoli passi avanti sono stati fatti secondo il mondo arabo. Vogliamo concludere con le parole dell’atleta israeliano, Tal Flicker, che qualche giorno prima della gara sui social scriveva: “Non c’è niente di più dolce del momento della vittoria, la sensazione che l’hai fatto per te, per la tua squadra e ovviamente per il tuo Paese. Con la bandiera o senza la bandiera… faremo di tutto per arrivare ad Abu Dhabi e finire sul podio. Nel mondo, tutti sanno da dove siamo e qual è il Paese che rappresentiamo. Sono il più orgoglioso del mondo di essere israeliano”. Tal ce l’ha fatta, è salito su quel podio e nessuno potrà dimenticare il suo inno cantato di nascosto.