Ecowas. Il vertice dei paesi dell’Africa occidentale tra sicurezza e nuova valuta

di Alberto Galvi

Nella città di Abuya in Nigeria si è svolto nei giorni scorsi il vertice dei capi di stato e di governo dei 15 paesi membri dell’ECOWAS (Economic Community of West African States) che sono: Benin, Burkina Faso, Capo Verde, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Costa d’Avorio, Liberia, Mali, Niger, Nigeria, Senegal, Sierra Leone e Togo, con una popolazione totale di circa 385 milioni di abitanti.
In questo vertice si è discusso soprattutto della creazione di un partenariato più forte per affrontare le sfide alla sicurezza regionale. Negli ultimi anni molti di questi paesi hanno affrontato le minacce alla sicurezza sia interne che esterne, attraverso scontri etnici che hanno provocato morti e migliaia di sfollati nel Sahel, con gruppi armati che hanno attaccato obiettivi in Niger, Nigeria, Burkina Faso e in Ciad. Il commissario ECOWAS Francis Awagbe Behanzin ha osservato che i problemi di sicurezza relativi al terrorismo colpiscono tutti gli Stati della regione.
Un altro tema importante di cui si è discusso al summit è stata la questione della moneta comune, esortando i suoi membri a proseguire con gli sforzi per il suo lancio nel prossimo anno. Attualmente sono 14 i paesi africani che utilizzano il Cfa (Communauté financière africaine), con una popolazione totale di 150 milioni di abitanti.
L’Eco prenderà il posto del Cfa, che ha un tasso di cambio fisso con l’euro e può essere convertito in maniera illimitata nello stesso dalla Francia. Dopo la sua introduzione 20 anni fa Il valore del Cfa è di 655,96 franchi per un euro.
La nuova valuta sarà ancora ancorata all’euro, ma la regola secondo cui gli Stati membri mantengono il 50% delle riserve con la tesoreria francese verrà rimossa insieme a quella del rappresentante francese nel consiglio di amministrazione della banca centrale regionale, dando così maggiore autonomia all’istituto di credito.
I paesi del WAMU (West African Monetary Union) per attuare l’Eco hanno stabilito 6 criteri necessari per poter aderire alla nuova moneta e comprendono un disavanzo di bilancio inferiore al 3% del PIL e il disavanzo finanziario della banca centrale che non deve superare il 10% del gettito fiscale dell’anno precedente.
Per quanto riguarda gli altri criteri, le riserve lorde in valuta estera devono fornire una copertura di almeno 3 mesi per le importazioni, un debito pubblico non superiore al 70% del PIL e un’inflazione a meno del 5% con un tasso di cambio stabile.
I paesi del WAMU sono: Benin, Burkina Faso, Guinea-Bissau, Costa d’Avorio, Mali, Niger, Senegal e Togo. Tutti i paesi sono ex colonie francesi ad eccezione della Guinea-Bissau, mentre gli altri paesi ECOWAS che utilizzano le proprie valute nazionali sono: Capo Verde, Gambia, Ghana, Guinea, Liberia, Nigeria e Sierra Leone. Ricordiamo che nessuna di queste valute è liberamente convertibile.
Il successo dell’Eco stimolerà sicuramente anche le zone monetarie dell’Africa orientale e meridionale a fare altrettanto e questo potrebbe portare all’ambizioso progetto di una grossa area di libero scambio continentale africana. Il gruppo ECOWAS mira a creare l’Eco nel 2020, ma quasi nessuno dei 15 paesi del gruppo ha per il momento i requisiti necessari per aderire alla nuova moneta.