ECOWAS. Si valuta il ripristino del governo civile in Mali, Guinea e Burkina Faso

di Alberto Galvi

Si sono riuniti ad Accra, in Ghana, i leader dell’ECOWAS (Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale) per valutare gli sforzi nei processi per il ripristino del governo civile in Mali, Guinea e Burkina Faso.
I leader dell’ECOWAS hanno revocato le sanzioni economiche e finanziarie imposte al Mali, dopo che i suoi governanti militari hanno proposto una transizione di 24 mesi per tornare alla democrazia piena e hanno emesso una nuova legge elettorale.
Il Mali ha subito un colpo di Stato nell’agosto 2020. Dopo mesi di colloqui le autorità maliane hanno approvato un piano per lo svolgimento delle elezioni presidenziali nel febbraio 2024. Il voto sarà preceduto da un referendum per modifiche costituzionali e dalle elezioni legislative programmate per la fine del 2023.
I leader dell’Africa occidentale hanno anche accettato l’impegno preso dai militari che governano il Burkina Faso a seguito del golpe dello scorso gennaio, anche in questo caso di ristabilire l’ordine costituzionale in 24 mesi. La giunta del Burkina Faso ha proposto un referendum costituzionale nel dicembre 2024 ed elezioni legislative e presidenziali nel febbraio 2025.
A seguito del colpo di Stato nel settembre 2021 la situazione appare più complessa in Guinea, il cui governo militare ha rifiutato un mediatore dell’ECOWAS e ha annunciato una transizione di 36 mesi, una scelta respinta dai leader dell’ECOWAS. I capi di Stato hanno nominato l’ex presidente del Benin Boni Yayi come nuovo mediatore e hanno esortato il governo militare guineano a collaborare con lui e proporre rapidamente un nuovo calendario.
L’Africa occidentale è una regione sempre più irrequieta che affronta anche il crescente pericolo dei gruppi armati. Nella prima metà del 2022 si sono registrati attacchi in diversi paesi tra cui Togo, Niger, Nigeria e Burkina Faso.