Ecuador. Sei colombiani arrestati per l’assassinio del candidato presidenziale Villavicencio

di Alberto Galvi

Sei cittadini colombiani sono stati arrestati in Ecuador in relazione all’assassinio del candidato presidenziale ecuadoriano Fernando Villavicencio. Il rapporto della polizia non dice se i colombiani siano membri di un gruppo criminale. Durante le perquisizioni nelle abitazioni dei sei sono stati trovati un fucile, un mitra, quattro pistole, tre granate, due caricatori di fucili, quattro scatole di munizioni, due motociclette e un veicolo denunciato come rubato.
Il ministro dell’Interno dell’Ecuador, Juan Zapata, ha riferito che gli arrestati erano legati alla criminalità organizzata, anche se non ha fornito ulteriori dettagli. Un altro sospetto, anche lui colombiano, è morto per le ferite riportate in una sparatoria con la polizia. Zapata aveva precedentemente confermato l’arresto di alcuni stranieri nel caso, anche se non aveva fornito le loro nazionalità.
Nel corso della campagna elettorale Villavicencio aveva parlato contro i cartelli della droga, ed è stato assassinato a Quito. Non era un favorito alla carica di presidente, ma la sua morte ha acuito il senso di frustrazione per la presenza della criminalità organizzata, responsabile di migliaia di vittime. Per Zapata è questa la sfida che dovrà affrontare il prossimo leader dell’Ecuador.
Villavicencio aveva detto di essere stato minacciato dagli affiliati del cartello messicano di Sinaloa, uno dei numerosi gruppi criminali organizzati a livello internazionale, che ora operano anche in Ecuador.
Villavicencio era un giornalista indipendente che ha indagato sulla corruzione nei governi precedenti prima di entrare in politica. È stato una delle voci più critiche del paese del governo 2007-17 del presidente Rafael Correa. Villavicencio ha presentato numerose denunce giudiziarie contro membri del governo Correa e anche contro lo stesso ex presidente. È stato condannato a 18 mesi di carcere per diffamazione per le sue critiche a Correa ed è fuggito nel territorio indigeno dell’Ecuador, ricevendo in seguito asilo nel vicino Perù. Una delle indagini di Villavicencio ha portato alla condanna a 8 anni di Correa per corruzione.
Il presidente ecuadoriano Guillermo Lasso ha affermato che l’omicidio non impedirà all’Ecuador di tenere il voto presidenziale il 20 agosto. Il coinvolgimento di cittadini colombiani riporta alla mente l’assassinio del 2021 del presidente haitiano Jovenel Moïse, a cui sono stati sparati una dozzina di colpi nella sua abitazione privata. Tra le persone arrestate ci sono 18 ex soldati colombiani.
Lasso ha chiesto l’aiuto dell’FBI nelle indagini sulla sparatoria di Villavicencio, e agenti dell’agenzia statunitense dovrebbero arrivare presto in Ecuador. Lasso ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale e uno stato di emergenza che prevede il dispiegamento di ulteriore personale militare in tutto il paese.