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Ancora funzionari statunitensi hanno affermato che ad abbattere l’aereo dell’Airbus della Kogalymavia il 31 ottobre sul Sinai sarebbe stata una bomba programmata con un timer. Lo ha reso noto alla Cnn l’esperto di Isis Zack Gold, riportando che con tutta probabilità i terroristi sarebbero ricorsi al potente C4, un esplosivo ad alto potenziale già in passato individuato nel Sinai dai militari egiziani.
L’intelligence Usa ritiene inoltre che la distruzione del volo Sharm el-Sheik – San Pietroburgo, con a bordo 224 persone di cui 17 bambini e 7 membri dell’equipaggio, sia stata condotta con tutta probabilità dai jihadisti di Ansar Beit al-Maqdis, gruppo che si è unito all’Isis un anno fa e autore di una sanguinosa guerriglia con l’esercito egiziano; i terroristi del Sinai avrebbero agito spontaneamente, cioè senza un ordine diretto da Raqqa, forse per mettersi in vista nella galassia dei gruppi che compongono lo Stato Islamico.
Gli Stati Uniti sono stati ammessi alle indagini dall’Egitto come da trattati internazionali, dal momento che i motori dell’aereo sono stati prodotti dalla Pratt & Whitney di East Hartford, Connecticut.
