EGITTO. Lega anti-Isil: l’Egitto dice ‘no’ a Kery, il quale riconosce che ‘combattono al-Qaeda nel Sinai’

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al-sisi abdel fatahIl Segretario di Stato Usa, John Kerry, si è recato oggi in Egitto per incassare l’appoggio del presidente Abdel Fatah al-Sisi nella lotta all’Isil.
Gli Usa, alleati del Qatar, hanno sostenuto il rovesciamento di Hosni Mubaraq in Egitto e la presa del potere da parte dei Fratelli Musulmani, una posizione ad oltranza anche quando i militari hanno rovesciato l’anno scorso il presidente Mohammed Morsi; alla voce grossa fatta da Washington di non fornire più armi all’Egitto di al-Sisi e di non inviare denaro, il Cairo ha risposto bussando le porte alla Russia, che di meglio non poteva chiedere e che oggi sta, per l’appunto, costruendo una base navale dal Alessandria, la seconda nel Mediterraneo dopo quella siriana di Tartus.
Con la caduta di Mubaraq nel Sinai si sono accampati gruppi qaedisti, i quali hanno compiuto spesso attacchi alle forze militari e ad obiettivi governativi ad al-Arish, una situazione che ha portato Israele ad autorizzare l’entrata nella Penisola di mezzi e truppe egiziani, in deroga agli accordi di Camp David del 1978.
Incassando il rifiuto di prendere parte all’azione contro l’Isil, Kerry ha comunque riconosciuto che “L’Egitto è in prima linea nella lotta contro il terrorismo, in particolare per quanto concerne la lotta contro i gruppi estremisti nel Sinai”.
Al Cairo Kerry ha incontrato anche il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry e il Segretario generale della Lega araba, Nabil a-Arabi.

Nella foto: Abdel Fatah al-Sisi