El Salvador. Il Congresso ha approvato i processi di massa per le bande criminali

di Alberto Galvi

Il Congresso salvadoregno ha approvato con 67 voti a favore e 6 contrari i processi di massa per le decine di migliaia di persone arrestate durante la repressione del presidente Nayib Bukele contro le bande criminali. La legislazione consentirà ai pubblici ministeri di processare contemporaneamente centinaia di persone, fino a 900, sospettate di far parte dello stesso gruppo criminale o della stessa area del paese centroamericano.
Da 16 mesi El Salvador è in stato di emergenza, è vi è stato l’arresto di oltre 71.900 presunti membri di bande. Circa 6mila individui sono stati rilasciati, mentre i processi di massa rischiano di privare i detenuti del loro diritto a un giusto processo e della loro presunzione individuale di innocenza.
Tra i salvadoregni lo stato di emergenza è popolare. I fautori indicano un calo significativo degli omicidi e dei crimini come l’estorsione e lo spaccio di droga. Il governo di Nayib Bukele ha costruito la più grande prigione delle Americhe per ospitare i membri delle bande; i legislatori hanno anche approvato un disegno di legge che eleva da 45 a 60 anni la pena massima di detenzione per i capibanda.
Durante lo stato di emergenza le organizzazioni per i diritti umani hanno denunciato la morte di 174 persone in custodia e oltre 6.400 violazioni documentate dei diritti umani. Queste accuse sono state negate dal governo e dall’ufficio del procuratore generale.