Estonia. Kaja Kallas incaricata come premier dalla presidente Kaljulaid

di Alberto Galvi

La presidente Kersti Kaljulaid ha incaricato Kaja Kallas di formare un nuovo governo poiché il suo partito, il Re (Estonian Reform Party) è emerso vincitore delle elezioni generali del marzo 2019 in Estonia.
Nel paese baltico i due maggiori partiti politici hanno concluso un accordo per formare un governo guidato da un primo ministro donna per la prima volta nella storia della nazione, in sostituzione del precedente governo che all’inizio di questo mese è crollato su uno scandalo di corruzione.
L’ex premier Ratas e il suo gabinetto si sono dimessi il 13 gennaio scorso. Questo governo è entrato in carica nell’aprile 2019, ma è stato traballante sin dall’inizio poiché la coalizione includeva il partito populista EKRE (Estonian Conservative People’s Party), il terzo partito più grande della nazione che ha un programma populista basato sull’anti-immigrazione e sull’anti-Ue.
I consigli dei partiti d’opposizione Re e K (Center Party of Estonia) hanno votato a favore dell’ingresso in un gabinetto guidato dal primo ministro designato, Kaja Kallas. Trenta membri hanno votato contro Kallas, mentre Üllar Saaremäe si è astenuto. I membri del partito SDE (Social Democratic Party) hanno votato a favore della coalizione Re-K.
I leader dei partiti Re-K, Kallas e Jüri Ratas, hanno firmato nei giorni scorsi l’accordo di coalizione tra i due partiti per formare il governo entrante, che avrà una maggioranza di 59 seggi nel parlamento. Entrambi i partiti avranno 7 ministeri, oltre al posto di primo ministro di Kallas; dei 15 membri del gabinetto 6 ministri sono donne. Ratas non farà parte del nuovo governo, nonostante sia stato primo ministro dell’Estonia dal novembre 2016.
Il parlamento estone è formato da 101 membri eletti con voto di rappresentanza proporzionale direttamente nei collegi elettorali multi-seggio per un mandato di 4 anni.
Per il nuovo governo una priorità immediata sarà affrontare il peggioramento della pandemia in Estonia e le turbolenze economiche causate da essa. Per l’inizio del 2023 sono previste le elezioni generali.