Eswatini. Il presidente di Taiwan Tsai Ing-wen ha visitato l’ultimo alleato africano

di Alberto Galvi

Il presidente di Taiwan Tsai Ing-wen ha visitato l’ultimo alleato africano di Taipei, Eswatini. Tsai è stata accolta lo scorso 5 settembre dal primo ministro dello Eswatini Cleopas Sipho Dlamini al suo arrivo nel paese precedentemente noto come Swaziland.
Tsai Ing-wen è rimasta nello Eswatini fino al 7 settembre per celebrare il 55mo anniversario della sua indipendenza, nonché 55 anni di relazioni bilaterali. Il 6 settembre si celebra l’indipendenza dello Eswatini dalla Gran Bretagna nel 1968. La Gran Bretagna ha governato la nazione dal 1903.
Taiwan ha ora legami formali solo con 13 paesi, che sono situati in America Latina, nei Caraibi e nel Pacifico. Da quando Tsai è entrata in carica nel 2016, la Cina ha iniziato a fare pressione sui paesi che hanno relazioni diplomatiche con Taiwan affinché trasferiscano il loro riconoscimento formale da Taiwan alla Cina. Pechino ha conquistato nove paesi.
La sconfitta diplomatica più recente di Taiwan è stata quella con l’Honduras, che ha trasferito il riconoscimento a Pechino a marzo. Taiwan è un’isola autogovernata rivendicata dalla Cina. Le due parti sono in conflitto dal 1949, quando il Partito Comunista vinse la guerra civile contro i nazionalisti, che fuggirono a Taiwan e istituirono il governo sull’isola. Oggi la Cina chiede ai suoi alleati di aderire al principio “Una sola Cina”, secondo il quale Taiwan fa parte della Repubblica popolare cinese. Tsai appartiene ad un partito politico che afferma che Taiwan è già indipendente.
Lo Eswatini è quasi interamente circondato dal Sudafrica, e il presidente cinese Xi Jinping lo ha visitato il mese scorso. Tsai ha visitato lo Eswatini per l’ultima volta nel 2018. Taiwan ha fornito ingenti aiuti al paese governato da una monarchia assoluta, compresi nel 2021 farmaci antivirali per aiutare il re Mswati III a riprendersi dal Covid-19.