Filippine. Accuse a Pechino per aver causato danni ambientali all’Iroquois Reef nelle Isole Spratly

di Alberto Galvi

Il governo di Manila ha accusato Pechino di aver causato danni ambientali all’Iroquois Reef nelle Isole Spratly, e sta attualmente valutando l’entità del danno. La Cina è parte dell’UNCLOS (Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare). Secondo la legge, la ZEE (Zona Economica Esclusiva) di un paese si estende per 200 miglia nautiche dalla sua costa, e Iroquois Reef si trova a circa 128 miglia nautiche dalla provincia di Palawan nelle Filippine.
La Cina accusa le Filippine di cercare di creare un caso politico. Sempre più spesso Manila e Pechino si sono scontrate nel Mar Cinese Meridionale, con Manila che ha accusato la guardia costiera cinese di manovre pericolose attorno al Second Thomas Shoal nelle Filippine.
La Cina ha costruito isole artificiali su affioramenti rocciosi e isolotti al di sotto della sua controversa linea dei Nove trattini. Alcune di queste isole sono state trasformati in avamposti militari, rivendicando di fatto quasi l’intero Mar Cinese Meridionale. Ha inoltre dispiegato la guardia costiera, le flotte pescherecce e la milizia marittima nelle acque contese anche da Filippine, Brunei, Malesia, Taiwan e Vietnam.
Il procuratore generale delle Filippine, Menardo Guevarra, sta ora valutando il merito di un’azione legale in sede di PCA (Corte Permanente di Arbitrato), sul danno ambientale all’Iroquois Reef. Il Dipartimento degli Affari esteri ha espresso il suo sostegno alla decisione e a qualsiasi azione intrapresa dall’ufficio di Guevarra.
Manila sta inoltre pensando di esercitare azioni legali contro la Cina per la presunta distruzione delle barriere coralline all’interno della ZEE delle Filippine.