Filippine. Chiesa la rimozione della barriera galleggiante cinese

di Alberto Galvi

Le autorità cinesi hanno fatto adottare alla Guardia costiera le misure necessarie per allontanare una nave filippina e difendere l’installazione di una barriera galleggiante in un’area contesa nel Mar Cinese Meridionale.
I funzionari filippini hanno tuttavia annunciato l’intenzione di rimuoverla. La barriera, lunga 300 metri e posta all’ingresso della laguna di Scarborough Shoal, è illegale e illegittima. Le Filippine hanno affermato che le boe impediscono la pesca nella zona. Le navi della Guardia costiera cinese hanno posato la barriera, sostenuta da boe, mentre una nave da pesca governativa filippina si avvicinava.
Secondo i pescatori filippini, la Guardia costiera cinese installa tali barriere quando controlla un gran numero di pescatori nella zona, poi le rimuove. Scarborough Shoal si trova all’interno della ZEE (Zone Economiche Esclusive) di 200 miglia nautiche delle Filippine, come definita dal diritto marittimo internazionale e affermata da una sentenza della Corte internazionale di arbitrato dell’Aia.
Le Filippine prenderanno tutte le azioni appropriate per arrivare alla rimozione delle barriere, creando un potenziale confronto con la Guardia costiera cinese. Il personale della Guardia costiera filippina e dell’ufficio della pesca ha scoperto la barriera galleggiante durante un pattugliamento di routine vicino alla secca, conosciuta localmente come Bajo de Masinloc.
La Cina rivendica il 90 per cento del Mar Cinese Meridionale, un’area che si sovrappone alle ZEE di Vietnam, Indonesia, Filippine, Malesia e Brunei, e si riferisce a Scarborough Shoal come all’isola di Huangyan.
La Cina ha preso nel 2012 il controllo di Scarborough Shoal a favore delle Filippine, cosa che ha spinto i pescatori filippini ad aumentare il loro raggio di lavoro.