Gambia. Darboe ha presentato una petizione alla Corte suprema per contestare i risultati elettorali

di Alberto Galvi

Il principale leader dell’opposizione del Gambia Ousainou Darboe, del partito UDOP (United Democratic Party), ha presentato una petizione alla Corte suprema per contestare formalmente i risultati delle elezioni presidenziali del 4 dicembre che hanno conferito ad Adama Barrow un secondo mandato.
Darboe alle elezioni presidenziali ha ottenuto il 27,7 per cento dei voti, molto dietro al 53 per cento dei voti conseguiti da Adama Barrow; alla tornata elettorale si sono presentati sei candidati in un turno unico.
Darboe ha accusato brogli nonché reati di corruzione e di concussione commessi durante la campagna elettorale. Barrow, la cui vittoria elettorale nel 2016 ha posto fine agli oltre 20 anni di dittatura nella nazione dell’Africa occidentale, sembra tuttavia tranquillo.
L’opposizione deve ancora fornire le prove dell’avvenuto illecito, ma sostiene che Barrow e alcuni membri del suo partito abbiano promesso denaro in cambio di voti, come pure che vi siano stati illeciti che hanno visto persino numerosi cittadini stranieri aver presumibilmente espresso voti.
I membri dell’opposizione hanno il diritto di impugnare i risultati davanti alla Corte Suprema entro 10 giorni dalla votazione, cosa che prova l’avvenuta transizione democratica in Gambia.
L’ex presidente Yahya Jammeh ha governato per 22 anni il paese dopo aver preso il potere con un colpo di Stato incruento nel 1994, ma è stato costretto all’esilio in Guinea Equatoriale nel gennaio 2017 dopo che Barrow, lo ha sconfitto alle urne.
La Corte suprema ha ora 30 giorni lavorativi dall’inizio delle udienze per emettere la sua decisione. Nonostante le indagini, sono in corso i preparativi per la cerimonia di giuramento di Barrow prevista per il 19 gennaio prossimo.