Gaza. Unrwa: l’Onu chiede a Israele le prove, ma non le produce

di Giuseppe Gagliano

Nonostante le sollecitazioni da parte delle Nazioni Unite per avere un report credibile in merito alle accuse secondo cui alcuni dipendenti dell’agenzia umanitaria dell’ONU Unrwa apparterrebbero a organizzazione terroristiche, Israele non ha ancora fornito prove a sostegno delle sue affermazioni. Al contrario una indagine indipendente, coordinata dall’ex ministro degli Esteri francese Catherine Colonna, ha dimostrato che l’Unrwa aveva dato a Israele tutti gli elenchi dei suoi dipendenti affinché fossero sottoposti a un controllo di intelligence, del servizio segreto militare israeliana oppure dello Shin Bet.
Israele in realtà non ha dato alcuna comunicazione all’Unwa sulla presenza di membri di organizzazione terroristiche legate ad Hamas.
Una delle conseguenze delle dichiarazioni del governo israeliano, certamente la più grave, è che i principali donatori dell’Unrwa non abbiano più dato i loro finanziamenti né ai palestinesi di Gaza ma neanche alle comunità di rifugiati palestinesi presenti in tutta la regione. Tutto ciò non ha fatto altro che aggravare in modo abnorme la gravissima situazione nella quale versa la popolazione di due milioni di palestinesi di Gaza, gran parte dei quali sono stati costretti ad abbandonare le proprie case dopo l’offensiva israeliana del 7 ottobre. Fra coloro che hanno interrotto i finanziamenti all’organizzazione umanitaria dell’ONU vi sono stati l’Inghilterra e gli Stati Uniti. È evidente che l’obiettivo di questa disinformazione da parte di Israele sia finalizzata da un lato a influenzare a proprio favore l’opinione pubblica e dall’altro a influenzare le scelte di politica internazionale sia da parte degli Stati Uniti che da parte dell’Unione Europea a favore delle scelte di Israele. Tuttavia in un contesto di guerra, come quella attuale, la disinformazione viene ad essere il pilastro fondamentale della propaganda e costituisce un elemento ricorrente e tutt’altro che marginale.