Gb. Brexit: Barnier invita Londra a scoprire le carte. Possibile “Brexodo” in vista

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Il capo negoziatore dell’Ue per la Brexit, Michel Barnier, ha invitato la controparte a chiarire le proprie posizioni su una serie di temi in vista della ripresa nelle prossime settimane delle trattative che entro il marzo 2019 porteranno alla completa uscita della Gran Bretagna dall’Ue.
Londra infatti continua a tenere nascoste le sue carte su alcuni temi fondamentali a cominciare dal denaro che la Gran Bretagna deve versare all’Unione Europea per i progetti avviati fino al 2020, circa 70 miliardi ma che la premier Theresa May vorrebbe portare a 30 miliardi. Poi c’è l’annosa questione dei diritti dei cittadini Ue residenti in Gran Bretagna, per cui la proposta preparata da Londra appare debole, come pure va affrontata l’idea di tenere aperta la frontiera tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda, una falla nel circuito del traffico delle merci.
Nei giorni scorsi il capo negoziatore britannico per la Brexit, David Davis, ha fatto sapere di essere intenzionato a proporre l’introduzione di un’unione doganale con l’Ue di carattere provvisorio, in modo da garantire la libera circolazione delle merci fino al 2019.
Per la libera circolazione delle persone Londra starebbe pensando di garantire ai turisti europei di muoversi senza problemi, senza quindi la necessità del visto, mentre i cittadini di qualsiasi Paese Ue che intenderanno trasferirsi in Gran Bretagna per studio, lavoro o qualsiasi altra ragione dovranno registrarsi ed ottenere uno specifico permesso.
Londra starebbe comunque diventando sempre meno appetibile per i giovani, e c’è chi parla già di “Brexodo”: un sondaggio della Kpmg ha rilevato che circa un milione di cittadini europei che lavorano in Gran Bretagna o che stanno progettando di farlo sarebbero vicini al ripensamento e a ritornare sui loro passi in quando si sentirebbero ora cittadini di serie B e comunque non più benvenuti.