di Elisabetta Corsi –
Dopo l’era dello speaker John Bercow arriva il successore, sir Lindsay Hoyle. Un incarico avvenuto dopo aver sconfitto l’ultimo avversario, Chris Bryant, e per il quale si è impegnato ad essere uno speaker neutrale. Il ruolo di Hoyle è imparziale, il suo compito è di riportare l’ordine nei Comuni durante i dibattiti e coinvolgere i parlamentari negli interventi.
La presidenza della Camera non gli permette di rimanere quindi nel suo partito, cioè quello dei laburisti, da cui si deve dimettere proprio per mantenere quella imparzialità che è propria del suo ruolo.
Le dimissioni di Bercow sono state ufficializzate lunedì dopo un decennio movimentato su quello scranno, da cui controllava tutta l’aula parlamentare. Il successore ha vinto con 325 voti contro i 213 di Chris Bryant. Le dimissioni erano già state annunciate da tempo dallo stesso Bercow, che aveva messo come termine il 31 ottobre, Brexit o no Brexit.
Nel suo discorso inaugurale il nuovo speaker ha detto ai deputati che “questa Camera cambierà, ma cambierà in meglio” , ed ha insistito che sarà un oratore trasparente. Nel ringraziare il suo staff e la sua famiglia, il pensiero più grande è andato alla figlia Natalie, scomparsa a 28 anni, nel 2017: “C’è una persona che non è qui; mia figlia Natalie. Vorrei che potesse essere qui. Era tutto per noi tutti.”
Nell’omaggiare il nuovo speaker, il premier Boris Johnson si è detto sicuro che sir Lindsay si occuperà dei banchi posteriori e che mostrerà la sua ragionevolezza e gentilezza. Jeremy Corbyn invece l’ha ammonito di guardarsi anche alle spalle per il suo nuovo ruolo e inoltre ha aggiunto che sir Lindley Hoyle ha preso molto seriamente il benessere del personale dei Comuni e dei parlamentari e che continuerà a farlo. Ma sperando in un ammodernamento del Parlamento.
Lo speaker è responsabile della scelta degli emendamenti su cui votare, un potere significativo in tempo di Brexit. Ma è anche responsabile delle regole parlamentari. Infatti Bercow ha fatto arrabbiare due volte alcuni deputati rifiutando di permettere al governo di tenere un altro voto su un accordo Brexit già respinto.
Lo speaker può anche permettere ai deputati di porre domande urgenti in cui i ministri del governo sono convocati in Parlamento per una questione importante o sensibile al fattore tempo.
