Gb. Johnson, ‘le donne con il burqa sembrano cassette per le lettere’. Monta la polemica

di Elisabetta Corsi –

L’ex ministro degli Esteri britannico Boris Johnson è al centro della polemica dopo aver affermato che le donne che indossano il burqa sono ridicole e sembrano delle “cassette per le lettere”, o peggio ancora fanno pensare a dei “rapinatori di banche”. Le critiche dei conservatori non si sono fatte attendere, è stato tacciato di islamofobia e l’opposizione laburista ha addirittura pensato di aprire un’indagine per verificare la diffusione dell’islamofobia nel partito. Soprattutto a sentirsi offesi sono stati i membri del parlamento di religione islamica.
In ogni caso Johnson si è professato contro la legge che vieta l’uso del burqa in pubblico come avvenuto recentemente in Danimarca. Questo è quello che ha scritto nel suo editoriale pubblicato sul Telegraph, dove tiene una rubrica fissa settimanale. Quella de burqa è per l’ex ministro una pratica oppressiva e non espressamente richiesta dal Corano, ma allo stesso tempo si è detto contrario a un bando totale della pratica per non dare il via a vittimismi.
Johnson è accusato di apologia e rischia provvedimenti disciplinari, quello che gli altri politici hanno affermato è che una persona nella sua posizione deve fare attenzione al linguaggio che utilizza. Nella discussione è intervenuta anche la premier Theresa May, che si è scusata per il linguaggio utilizzato dall’ex collega.
La prima donna musulmana a partecipare al nel gabinetto inglese, la baronessa Warsi, è intervenuta chiedendo provvedimenti disciplinari nei confronti di Boris Johnson, considerandolo deliberatamente provocativo e offensivo. Un’altra dichiarazione che ha rilasciato è che “Alcune donne scelgono di indossarlo, alcune sono condizionate a indossarlo, ma certamente non si può dire alle donne come devono vestirsi”. La gaffe di Johnson è da rivedere nella sua tendente islamofobia, cioè in questo caso un pregiudizio e una de umanizzazione della donna.
Il Muslim Council of Britain ha richiesto indagini interne al partito conservatore per sanzionare la condotta islamofoba dei membri e ha dichiarato che “Gli attacchi verbali rivolti alla nostra comunità da esponenti importanti tory stanno aumentando a un ritmo inquietante. Veniamo costantemente accusati di attentare ai valori fondanti della nazione. La premier May dovrebbe convincere i vertici del suo partito ad avviare un’indagine sull’islamofobia montante tra le file dei tory. I politici britannici devono adottare un linguaggio responsabile. Non devono ripetere gli slogan dell’estrema destra”. Uno dei ministri, Dominic Grieve, ha fatto sapere che se Johnson otterrà la leadership del partito, lui sarà uno dei primi ad andarsene.
Johnson si è espresso nel merito della vicenda rigettando l’accusa di apologia e anzi accusa i suoi detrattori di aver montato ridicoli attacchi e tentato di fermare un dibattito legittimo, in sostanza ha fatto sapere di non volersi scusare, nonostante le intimazioni da più parti e il rinvio alla Commissione Diritti umani e per l’uguaglianza.