Gb. Si insedia Johnson

di Elisabetta Corsi –

Il giorno di Boris Johnson è arrivato: ieri sera è diventato ufficialmente il primo ministro del Regno Unito.
La giornata è iniziata con il discorso di commiato di Theresa May a Downing Street dove ha augurato il meglio al nuovo premier ma ha soprattutto ringraziato per il grande onore ricevuto di poter servire il suo paese. Un messaggio anche per le ragazze che vedendo un premier donna ora sanno che non ci sono limiti su quello che si può ottenere. Terminato il discorso ha rassegnato le dimissioni nelle mani della regina Elisabetta a Buckingham Palace.
In seguito, la Regina ha ricevuto Boris Johnson a cui ha conferito l’incarico ufficiale di formare un nuovo governo. Un incontro durato una ventina di minuti, che ha avuto solo un imprevisto sulla strada da Downing Street al Palazzo Reale, in quanto alcuni manifestanti hanno tentato di bloccare il corteo del nuovo premier.
Tornato a Downing Street ha pronunciato il suo primo discorso da premier della durata di 13 minuti, in cui ha elencato tutte le sue ambizioni a livello nazionale, promettendo ogni sorte di assistenza per le persone anziane e per tutti. La riforma dell’assistenza sociale non è mai andata fino in fondo con i governi precedenti, sia per i costi che per la complessità. A tal proposito ha dichiarato che “Lo risolveremo una volta per tutte con un piano chiaro che abbiamo preparato per dare ad ogni persona anziana la dignità e la sicurezza che merita.” Ha anche annunciato che migliorerà le infrastrutture, intende reclutare 20.000 nuovi agenti di polizia e vuole aumentare la spesa scolastica. Ha promesso riforme per garantire che i 20 miliardi di sterline di fondi extra stanziati per il sistema sanitario nazionale, arrivino davvero in prima linea. Un altro obiettivo è dare impulso ai settori biotecnologici e spaziali del Regno Unito, cambiare le regole fiscali per incentivare gli investimenti e fare di più per promuovere l’interesse degli animali.
Una delle sue priorità è la Brexit per cui ha ribadito di avere la massima fiducia che il Regno Unito lascerà l’Unione Europea con un accordo, ma vi sono già i preparativi “per la remota possibilità” di una Brexit senza accordo, che sono in fase accelerata. La linea è sempre la stessa con o senza deal, il 31 ottobre si esce dall’Unione Europea dopo tre anni di incertezze. Il suo obiettivo mira a voler far ricredere tutti gli scettici sul suo operato oltre a lanciare un monito all’Unione Europea, che la colpa di una impossibilità a raggiungere un nuovo accordo ricadrà soltanto su di essa. Sulla possibilità di un nuovo patto ha dichiarato:“faremo un nuovo accordo, un accordo migliore che massimizzerà le opportunità della Brexit e ci permetterà di sviluppare una nuova ed entusiasmante partnership con il resto d’Europa basata sul libero scambio e sul sostegno reciproco”. Mentre riguardo il famigerato Backstop ha dichiarato: “Dico ai nostri amici in Irlanda, a Bruxelles e a tutta l’UE, sono convinto che possiamo fare un accordo senza controlli al confine irlandese, perché ci rifiutiamo in ogni caso di avere tali controlli.”
Johnson ha promesso di riunire tutte e quattro le nazioni del Regno Unito nel compito di rafforzare un paese post Brexit. Anche se sta costruendo una grande squadra di uomini e donne, prende su di sé la responsabilità per il cambiamento che vuole vedere, sia che riesce nell’intento che nel caso fallisce. In sostanza, il nuovo premier ha messo le cose in chiaro o si fa come dice il Regno Unito e si trova un accordo oppure se l’Unione Europea non vuole accettare le richieste britanniche si sarà costretti a uscire senza accordo.
Al termine della giornata sono stati eletti i primi ministri, tra cui i tre più importanti: Dominic Rabb che ritorna agli esteri (ministro per la Brexit della May) e Priti Patel agli interni. Saijd David invece è il nuovo cancelliere dello scacchiere, un banchiere prima di entrare in politica e che era sfidante di Johnson nella corsa alla leadership.