Gb. Tagliati 4 mld di cooperazione internazionale nonostante impegno per 0,7% pil

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Il parlamento della Gran Bretagna ha approvato un taglio da quattro miliardi di sterline agli aiuti esteri allo sviluppo, che passano così a costituire lo 0,5 per cento del prodotto interno lordo (Pil) dallo 0,7 iniziale. Il provvedimento che ha introdotto la riduzioni dei finanziamenti alla cooperazione internazionale è stato criticato da più parti e ha incontrato opposizione anche tra numerosi deputati dello stesso partito di governo, i conservatori. Stando alle prime indiscrezioni rilanciate dalla stampa locale, sarebbero almeno 27 i parlamentari della maggioranza che hanno votato contro o si sono astenuti. Alla fine la misura è passata con 333 voti a favore e 298 contrari. Stando al quotidiano The Guardian, i deputati più indecisi sono stati convinti dalla promessa che il taglio agli aiuti esteri sarà solo temporaneo.
Secondo il primo ministro Boris Johnson, la decisione è stata dettata dalle attuali necessità economiche del Paese. “Non è una questione di principi, ma solo di quando potremo tornare allo 0,7 per cento”, ha affermato il premier.
L’ex primo ministro David Cameron, pure conservatore, si è detto “rattristato” dal passaggio della legge, che a suo parere contravviene la promessa fatta dal suo partito nel 2013 di destinare sempre lo 0,7 per cento del Pil agli aiuti alla cooperazione. Un’altra ex premier, Theresa May, ha ribadito che il taglio approvato oggi “infrange una promessa alle persone più povere del mondo” e ha sottolineato che questo condizione potrebbe continuare “negli anni a venire”.
Laburisti, liberali democratici e indipendentisti scozzesi si sono schierati contro la legge. Stando sempre al Guardian, i deputati di queste formazioni hanno detto che la decisione del governo britannico potrebbe contribuire alla morte di 100mila persone e alla malnutrizione per milioni di abitanti della terra.