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Nuova, ennesima, fuga di radioattività dall’impianto di raffreddamento del reattore di Fukushima, disastrato dallo tsunami dell’11 marzo 2011: come ha spiegato un comunicato ufficiale la Tepco, l’azienda che gestisce la centrale, “Intervenendo sul posto, un tecnico ha preso atto di questa fuga, oggi alle 8.58 (ora locale). Cadeva una goccia ogni 4 secondi circa”. A cinquanta centimetri dal punto di caduta dell’acqua, è stata rilevata una radioattività pari a 30 millisieverts l’ora, raggi beta dai quali, come ha osservato la Tepco, i tecnici possono difendersi.
Nel comunicato è specificato che la perdita avviene ad un’altezza di circa 2,5 metri, nella parte inferiore di un enorme serbatoio cilindrico assemblato con placche di acciaio, come quello dal quale nei mesi scorsi sono fuoriuscite circa 300 tonnellate di acqua radioattiva.
Agli inizi del novembre scorso la Cina, già ai ferri corti con il Giappone per una serie di tensioni fra le quali il contenzioso sulle isole Senkaku, aveva chiesto attraverso il proprio ambasciatore alle Nazioni Unite, Wang Min, chiarimenti in merito alla gestione della crisi presso l’impianto di Fukushima: “La Cina segue con la massima attenzione le misure prese dal Giappone” – aveva fatto sapere Wang Min – “ed esortiamo il Giappone a non lesinare gli sforzi per limitare l’impatto dell’incidente e a comunicare informazioni esaustive e precise, nei tempi giusti, alla comunità internazionale”.
