Gli Eau lanciati verso il futuro attraverso la diversificazione. Intervista a Amedeo Scarpa (Ice/Ita)

a cura di Angelo Fasulo

Tra le prossime sfide degli Emirati Arabi Uniti vi è la diversificazione degli investimenti statali verso l’innovazione, l’energia sostenibile e robotica. Per comprendere come sta cambiando l’economia emiratina e l’impatto economico che potrà portare l’Expo di Dubai all’economia del paese abbiamo rivolto alcune domande a Amedeo Scarpa, direttore dell’ufficio ICE/ITA di Dubai.

– Gli Emirati Arabi Uniti sono uno dei maggiori esportatori di petrolio al mondo, ma al contempo stanno comprendendo l’importanza della diversificazione degli investimenti ad esempio negli asset dell’innovazione, energie rinnovabile e robotica, ed anche con la stesura di documenti programmatici come Vision 2021 e Vision. Qual è lo stato di avanzamento di Vision 2021?
“L’agenda nazionale degli Emirati Arabi Uniti 2021 comprende 52 indicatori nazionali che misurano il benessere e la felicità dei cittadini in sei aree di priorità nazionale, salute, istruzione, economia, ambiente e infrastrutture, società, sicurezza e magistratura.
La strategia Vision 2021 emiratina vede 550 iniziative già in corso: la trasformazione di oltre 1.100 servizi pubblici essenziali in servizi intelligenti, forniti prevalentemente online; riduzione delle spese dell’uno per cento degli enti governativi con utilizzo dei risparmi per progetti di ricerca e innovazione; introduzione di veicoli autonomi e servizi di trasporto intelligenti; rete wi-fi gratuita ad alta velocità; sviluppo di una economia data-driven (utilizzo big data). Gli Emirati Arabi Uniti inoltre hanno investito oltre 5 miliardi di euro per lo sviluppo di tecnologia spaziale e prevedono di inviare la prima sonda senza pilota su Marte entro il 2021. Inoltre è stata avviata la costruzione del più grande centro spaziale della regione MENA ad Abu Dhabi, la Dubai Future Foundation. Attraverso il Programma Dubai Future Accelerators investirà oltre 250 milioni di euro nei prossimi cinque anni in società nazionali e internazionali che promuoveranno progetti innovativi in sanità, trasporti, energie rinnovabili, sostenibilità, istruzione, sicurezza e pianificazione urbana che verranno localizzati nel Dubai Future District, il più grande distretto dedicato all’innovazione e sostenibilità dell’intero Medio Oriente, con il quale ICE-Agenzia ha un accordo per l’incubazione di 10 start up italiane. Più in generale l’Italia della innovazione tecnologica, anche attraverso il programma di confronto e scambio lanciato quest’anno dalla nostra ambasciata e chiamato InnovItalyUAE, potrà e dovrà saper cogliere le possibilità di partnership vantaggiosamente reciproche con questo “hub” mondiale così vibrante, sia dal punto di vista commerciale che per quanto riguarda l’innovazione e le soluzioni tecnologiche del futuro.
Gli EAU sono il primo mercato di sbocco per il Made in Italy nell’intero mondo arabo. La presenza imprenditoriale italiana negli Emirati Arabi Uniti è altamente qualificata e si stima sia rappresentata da oltre 800 società, tra unità con propria filiale e molte altre che operano tramite agenti locali. I nostri imprenditori trovano negli EAU un ambiente ricco di opportunità, ma anche un mercato molto competitivo e non privo di insidie.
Nonostante gli Emirati non siano un paese manifatturiero, anche verso questo mercato circa il 19% (circa 865 mil di euro) del valore del nostro export è rappresentato da tecnologia e macchinari. Seguiti da gioielleria, prima voce export in assoluto con oltre 852 milioni di euro esportati (16,6%) nel 2019”
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– Il territorio emiratino è caratterizzato da una forte scarsità di terre arabili e di risorse idriche, le quali obbligano il paese ad importare il 90% del fabbisogno alimentare. Quali strategia stanno mettendo in campo gli UAE per raggiungere maggiore autonomia dalle importazioni di beni alimentari? Quali opportunità possono rappresentare per il nostro territorio?
“Il mercato agroalimentare emiratino è il più attraente della regione. I suoi driver di crescita sono costituiti dal sostegno alle iniziative di agricoltura biologica, allo sviluppo degli standard di certificazione HALAL, al lancio della strategia nazionale per la sicurezza alimentare 2050. Le iniziative chiave sono la diversificazione delle fonti di importazione alimentare e l’identificazione di schemi di fornitura alternativi. Gli UAE sono l’unico paese della regione ad aver ottenuto il BMI RRI (Risk Reward Index) al sesto posto su 107 paesi per “favourable environment for the food & beverage business”. Le importazioni dal mondo nel 2019 sono state pari a 12 mld EUR, da Italia 291 mln di EUR (+22% 2019/2018). L’Italia e il 13mo Paese fornitore e le opportunità di crescita sono costituite dalla presenza in fase di aumento nella GDO con prodotti italiani di fascia media, dal canale Ho.Re.Ca (continuo incremento ristoranti italiani) e da un aumento della domanda di prodotti che costituiscono ormai un tipico “asset” delle nostre produzioni f&b: i prodotti bio, quelli free from e, più in generale, healthy”.

– Dubai è un snodo commerciale fortemente in crescita, un punto di incontro tra il mercato asiatico, europeo e del Medio Oriente. Una città che vede nelle IoT (Internet of Thing) il suo nuovo petrolio. Realizzando anche quest’anno l’edizione dal vivo del GITEX Technology Week, che ha visto la partecipazione anche di start-up Made in Italy. Da quale settore provengono gli innovatori italiani e quali opportunità ha rappresentato questa fiera?
“L’edizione 2020 della Fiera Gitex, realizzata in presenza con tutte le misure precauzionali necessarie a causa della pandemia in corso, ha visto raddoppiare la presenza italiana con 20 start up e aziende innovative. Tanti gli ambiti in cui queste nuove imprese operano, si spazia da soluzioni con tecnologia blockchain anticontraffazione all’intelligenza artificiale applicate ai servizi personali nel settore agroalimentare e dell’Horeca, dal semantic web e sentiment analysis a piattaforme per l’industria sanitaria per passare a smart farming e giardini verticali ad app e soluzioni di contact-tracing. La partecipazione italiana ha costituito un’opportunità importante per la ricerca di finanziatori investitori locali e internazionali, e una delle nostre start-up è stata tra le finaliste (migliori 12) della competizione premio Supernova Challenge che ha visto oltre 1.100 startup partecipanti. Una bella prova generale verso quella che sarà la nostra partecipazione nell’anno di Expo (da ottobre 2021 per 6 mesi a Dubai)”.

– I fattori culturali possono influenzare una pianificazione di digital marketing per l’export, soprattutto nel territorio emiratino composto dal 90% da stranieri: quali sono i fattori culturali da non tralasciare per una buona strategia di marketing e quali sono le piattaforme online più diffuse?
“Gli UAE sono un ambiente assolutamente multiculturale e dunque la business etiquette sarà fortemente influenzata dalla nazionalità dell’interlocutore, dalle Filippine, all’Africa passando per India e Pakistan e Cina, al Sudamerica, all’Iran, all’ Europa e gli USA. L’e-commerce negli EAU registra tassi importanti di crescita (20% nei prossimi 5 anni) e si prevede raggiunga il valore di 28,5 MLD di dollari nel 2022. A Dubai è stata costituita quest’anno la prima free-zone nell’area MENA completamente dedicata all’e-commerce “Dubai Commercity”. Sono operative le principali piattaforme/marketplace internazionali quali Amazon, Net-a-porter, Selfridges, Harrods, ecc oltre a importanti piattaforme locali per il segmento premium (OUNASS.com, Boutique1.com) e per i prodotti di media gamma (Noon.com, 6thStreet.com, Sivvi.com).

– “Connecting minds, creating future”: con questo spirito si aprirà la nuova edizione dell’Expo. Quali sono le caratteristiche del padiglione Italia e su quali settori strategici punterà il nostro paese?
“Dopo il rinvio della manifestazione a ottobre 2021 è ripresa l’organizzazione di Expo 2020 dove l’Italia si presenterà con il claim “Beauty connect people”. E’ in corso la definizione di un dettagliato calendario di eventi promozionali all’interno del Padiglione Italia e di eventi collaterali che verranno sostenuti, a Sistema, anche dall’intervento promozionale pubblico. Tra i settori strategici delle Settimane tematiche di Expo intorno alle quali ciascun Paese presenterà le proprie esperienze ed eccellenze: aerospazio, cyber security, energia, smart grid, big data, ambiente, grandi opere, scienze della vita e farmaceutica, trasporti, automotive e nautica, economia circolare, senza dimenticare per l’Italia i settori più’ tradizionali di eccellenza del Made in Italy quali moda, arredo, illuminotecnica. L’Agenzia ICE sotto l’indirizzo e il controllo del Ministero degli Affari esteri come di consueto dedicherà una attenzione speciale alle PMI prevedendo una serie di azioni di potenziamento delle fiere ed altri eventi che, contestualmente e contemporaneamente ad Expo (che resta prevalentemente una vetrina di rappresentazione esperienziale), si svolgeranno negli Emirati e che restano le principali occasioni di sviluppo trade specializzate per settori merceologici. Il programma sarà pronto non appena gli organizzatori di Expo avranno licenziato quello delle settimane tematiche, più volte rimandato e rivisto proprio a causa della pandemia”.