GRECIA. Prosegue protesta farmacie e autonomie locali

Ansa, 10 dic 12 –

Ancora disagi per i cittadini greci a causa del protrarsi delle proteste contro le misure di austerita’ varate dal governo e delle relative vertenze. I farmacisti di tutta la Grecia hanno deciso di perseverare nella decisione di non concedere gratuitamente i medicinali agli assistiti dell’Ente nazionale greco per la Prestazione dei Servizi Sanitari (Eopyy) perche’, come si legge in un comunicato diffuso dal Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Farmacisti (Pfs), “non e’ stata ancora conclusa la procedura di pagamento degli arretrati, cosi’ come e’ ancora in corso il dialogo fra i ministeri competenti riguardo i problemi strutturali del settore”. Secondo la decisione del Pfs, una volta concluse le trattative con il ministero della Sanita’, quello delle Finanze e l’Eopyy, il Consiglio dell’ordine si riunira’ di nuovo per decidere le prossime iniziative. Da parte sua, la Federazione ellenica dei dipendenti delle Autonomie locali (Poe-Ota) ha dichiarato anche quella di oggi una giornata di occupazione degli uffici comunali del Paese nell’ambito della lotta contro la compilazione da parte dei Comuni delle liste degli impiegati destinati alla mobilita’ (e quindi alla messa in cassa integrazione) come richiesto dal ministero della Riforma Amministrativa. In mattinata sono previste assemblee dei dipendenti comunali, mentre alle 12:00 si riuniscono ad Atene tutti i Consigli Comunali dei Comuni della Grecia per esaminare la situazione, dopodich‚ si riuniranno di nuovo i vertici del Poe-Ota per decidere sul da farsi. Intanto, sul fronte dei trasporti, i proprietari dei camion hanno deciso di sospendere le agitazioni, che sarebbero dovute iniziare oggi, finche’ non si saranno concluse le trattative con il ministero dei Trasporti. “Abbiamo sospeso lo sciopero – ha detto all’agenzia Ana il presidente del sindacato dei proprietari dei camion, Petros Skoulikidis – per poter concludere il dialogo con il ministero e per incontrare i rappresentanti della troika nel tentativo di convincerli che le nostre richieste sono giuste”.