Guatemala. La gestione irregolare con il DHS degli Usa dei migranti honduregni

di Alberto Galvi

Il governo guatemalteco ha annunciato che avvierà un processo per verificare e analizzare un rapporto di un comitato del Senato di Washington, secondo il quale il personale del DHS (Department of Homeland Security) degli Usa era impegnato in un’operazione non autorizzata in Guatemala consistente nel radunare i migranti honduregni.
La commissione per le relazioni estere del Senato Usa denuncia le violazioni di norme e leggi che hanno portato all’uso improprio dei finanziamenti del governo statunitense durante la stretta sulla migrazione attraverso il Guatemala. Il DHS ha successivamente ammesso di aver utilizzato i fondi del Dipartimento di Stato per noleggiare tre furgoni per passeggeri da 12 persone per riportare con la forza i migranti al confine con l’Honduras.
L’incidente è avvenuto lo scorso gennaio, quando mancavano le misure per garantire la sicurezza e l’incolumità dei migranti o per controllare se qualcuno inoltrasse la domanda di asilo. In quell’occasione oltre 2mila migranti e richiedenti asilo honduregni avevano tentato di raggiungere gli Usa prima di essere bloccati e detenuti dai funzionari dell’immigrazione messicana e dalla Guardia nazionale del Paese.
Il DHS non è stato in grado di confermare al personale del comitato democratico se famiglie e bambini si fossero separati durante il trasporto. Il Guatemala ha trasportato un numero non identificato di migranti honduregni per trasferirli al confine di entrambi i Paesi in furgoni non contrassegnati.
I governi di ambedue i Paesi avevano annunciato un piano di rimpatrio per tutti coloro che volevano tornare a casa. Circa 5.400 migranti, in maggioranza honduregni, sono entrati in Guatemala e di loro 2mila sono tornati in Honduras e altri 3mila hanno continuato a coltivare il desiderio di raggiungere gli Usa per avere un futuro migliore.
L’operazione è avvenuta poche settimane dopo il cambio di governo in Guatemala, con Alejandro Giammattei del partito VGD (Vamos por una Guatemala Diferente) che è entrato in carica come presidente il 14 gennaio scorso. In quella occasione, il DHS ha violato un accordo tra il Dipartimento di Stato degli Usa e il governo guatemalteco.
Il DHS e il Dipartimento di Giustizia hanno utilizzato i fondi del BINLE (Bureau of International Narcotics and Law Enforcement) del Dipartimento di Stato per aiutare a formare la polizia locale e le autorità di frontiera guatelateca.
Nel frattempo il governo di Alejandro Giammattei ha mantenuto gli accordi con Honduras, El Salvador e Nicaragua, per consentire l’ingresso dei cittadini di quei Paesi nel proprio territorio nazionale.
Il rapporto di quella commissione del senato americano sostiene che il DHS ha assunto un’influenza senza precedenti sulle relazioni bilaterali degli Usa con il Guatemala, imponendo contemporaneamente le sue politiche al governo guatemalteco e minando il ruolo tradizionale del Dipartimento di Stato nella politica estera statunitense.
Il governo del Guatemala avvierà un processo di verifica coadiuvandosi con le corrispondenti istituzioni nazionali preposte a tale compito, con l’obiettivo di avere maggiore chiarezza su quanto suppone sia avvenuto con l’insediamento del nuovo governo.
Le istituzioni guatemalteche che saranno incaricate di effettuare i controlli saranno la Procura generale del Guatemala, l’Istituto guatemalteco per le migrazioni, il ministero degli Esteri e il ministero dell’Interno.
Nel frattempo la polizia nazionale e l’esercito guatemalteco hanno smantellato ancora un’altra carovana nell’ottobre 2020, generando tensioni tra i governi del Guatemala e dell’Honduras.
In questa occasione più di mille migranti honduregni, che hanno partecipato a una carovana che il 1 ottobre scorso è entrata irregolarmente in Guatemala con l’idea di raggiungere gli Usa, sono stati costretti a tornare indietro.