Hong Kong. John Lee ha prestato giuramento come governatore

di Alberto Galvi

John Lee ha prestato giuramento lo scorso 2 luglio come governatore di Hong Kong. E’ stato negli ultimi anni una figura divisiva a Hong Kong: ha iniziato la sua carriera come ispettore di polizia in prova 33 anni fa per poi divenire vice commissario partecipando alla repressione del movimento pro democrazia.
La cerimonia di giuramento è stata presieduta dal leader cinese Xi Jinping, che si è recato a Hong Kong nel suo primo viaggio fuori dalla Cina dall’inizio della pandemia.
Nel suo discorso inaugurale Lee ha promesso di risolvere i problemi di Hong Kong promuovendo l’immagine della città all’estero, dopo alcune delle restrizioni Covid-19 più durature al mondo e la controversa legge sulla sicurezza nazionale. La nuova amministrazione dovrà anche concentrarsi sull’edilizia abitativa, dal momento che la carenza di alloggi è sempre stata un grosso problema a Hong Kong.
La città è tornata sotto la sovranità cinese dal 1 luglio 1997: Pechino ha accettato di concedere un alto grado di autonomia e di libertà, ma negli anni passati specialmente il 1 luglio vi sono state grandi manifestazioni di protestare contro le violazioni dei diritti politici e dell’indebolimento dell’autonomia ad opera della Repubblica Popolare Cinese, di cui ora è parte.
Con l’imposizione di una legge inflessibile sulla sicurezza nazionale nel giugno 2020, le autorità hanno praticamente spazzato via il movimento pro-democrazia e costretto alla chiusura dozzine di organizzazioni della società civile e organi di stampa.
Per gli attivisti Lee resta un intransigente e fedele lealista di Pechino che ha applicato fedelmente la presa dura e autoritaria di Xi.
Quest’anno per la prima volta non si terranno attività pubbliche a seguito di un divieto simile a quello che portò agli eventi di Piazza Tienanmen del 4 giugno 1989. La repressione dovrebbe continuare sotto Lee, che è anche uno dei numerosi funzionari di Hong Kong sanzionati dagli Stati Uniti per aver minato l’autonomia e i diritti democratici della città. La Lega dei socialdemocratici è uno dei pochi gruppi di opposizione rimasti a Hong Kong.
Lee, per frenare il dissenso a Hong Kong, introdurrà una nuova legge locale sulla sicurezza nazionale. Il suo prossimo gabinetto include altri quattro funzionari sotto sanzioni. Hong Kong è stata riconosciuta come la quinta economia al mondo più competitiva e la più libera del mondo, e il terzo centro finanziario mondiale.