Hong Kong. Joshua Wong e altri leader della protesta si dichiarano colpevoli: rischiano 5 anni

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Si sono dichiarati colpevoli i tre leader della protesta pro democrazia di Hong Kong, Joshua Wong, Agnes Chow e Ivan Lam. Fermati nel 2019 a seguito delle manifestazioni contro il governo locale di Carrie Lam e quello centrale di Pechino, i tre attivisti sono stati accusati di aver, seppure con responsabilità diverse, organizzato le proteste e di aver incitato i manifestanti, anche negli scontri con gli agenti. in base alla nuova legge sulla sicurezza rischiano 5 anni di reclusione: la sentenza è attesa per il 2 dicembre, ed al momento sono sottoposti agli arresti cautelari.
Prima dell’udienza Joshua Wong ha detto ai giornalisti che  “Continueremo a lottare per la libertà e ora non è il momento per noi di inchinarci a Pechino e arrenderci”.
Le proteste antigovernative in corso ormai da anni vogliono denunciare l’evidente erosione in atto dell’autonomia di Hong Kong e di quel “un paese, due sistemi” promesso nel 1997, anno del passaggio del territorio dalla Gran Bretagna alla Cina.
Divenuta colonia britannica dopo la Prima Guerra dell’Oppio (1839-1842), Hong Kong si espanse nel 1898 fino a comprendere il perimetro della penisola di Kowloon. In base ai trattati sarebbe rimasta britannica per 99 anni, com’è stato.
Amministrata come provincia speciale, è sede di uno dei principali centri finanziari internazionali. Conta 7 mln e mezzo di abitanti.