Il “grande fratello” svelato da Snowden. Un’affair di cui ancora non se ne vede la fine

di Manuel Giannantonio –

snowden edwardSvelando le scomode verità della macchina di sorveglianza Americana, il caso Snowden ha manifestato il poco rispetto dell’amministrazione Obama nei confronti della privacy dei cittadini. Tuttavia, la sua portata è più vasta: rivela i rapporti di potere su scala mondiale e le mutazioni (continue), del capitalismo internazionale.
Le rivelazioni sui programmi di spionaggio condotti dall’Agenzia nazionale per la sicurezza (National Security Agency) hanno determinato “cambiamenti fondamentali e irreversibili in molti paesi e in molti domini”, racconta Glen Greenwald, il giornalista del Guardian che ha reso di pubblico dominio le informazioni confidenziali fornitegli proprio da Snowden “la talpa del Datagate”.
Nell’autunno del 2013, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente del Brasile Dilma Rousseff si sono opposte a Barack Obama condannando le intromissioni nella vita privata dei cittadini. L’assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità una risoluzione riconoscendo come diritto umano la protezione dei dati privati su internet. E nel giugno del 2014, il ministero della Giustizia americana, rispondendo all’Unione Europea, ha promesso una proposta di legge allargata ai cittadini europei, prevedendo alcuni dispositivi per la protezione della vita privata.
Per apprezzare l’estensione delle conseguenze del caso Snowden, occorre focalizzarsi oltre le infrazioni commesse contro il diritto, ed esaminare l’impatto delle rivelazioni sulle forze economiche e politiche mondiali, strutturate intorno agli Stati Uniti.
Lo spionaggio, una delle principali funzioni della Nsa (National Security Agency), è parte integrante del potere militare americano. Dal 2010, il direttore della Nsa è ugualmente incaricato delle operazioni numeriche offensive, in qualità di comandante dell’esercito.
Dalle rivelazioni di Snowden spunta il programma “Prism”. Il Prism, ugualmente chiamato US-984XN, è un programma di matrice americana per la sorveglianza elettronica dei servizi segreti su internet. Questo programma, classificato come rilevante dalla Nsa, prevede il rintracciamento e lo studio di persone che vivono fuori dagli Stati Uniti. Prism è supervisionato dalla United States Foreign Intelligence Surveillance Court (Fisc) conformemente con il Fisa Amendments Act f 2008.
Edward Snowden, l’ex consulente della Nsa, ha denunciato questo programma; i periodici “The Guardian” e Washington Post (recentemente acquistato da Jeff Bezos già proprietario di Amazon) ha segnalato al mondo la sua esistenza il giugno del 2013. Questo particolare software è utilizzato in maniera congiunta con il programma “Upstream” dalle autorità della sicurezza americana. Prism è una Special Source Operation (letteralmente “Operazione di una fonte speciale”),che si iscrive in una tradizione di intenti che la Nsa ha stabilito dagli anni settanta con più di cento società americane giudicate deboli.
Il precedente programma di sorveglianza elettronica della Nsa, chiamato ufficialmente Terrorist Surveillance Program, è stato messo in essere dall’amministrazione Bush dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 e ha subito numerose critiche. La sua legalità è stata messa in dubbio poiché non ha ottenuto l’accordo dell’United States Foreign Intelligence Surveillance Court (Fisc), al contrario del Prism, autorizzato da un arresto della Fisc.
Nato nel dicembre 2007 è stato accordato dal Protect America Act of 2007 adottato sotto la presidenza di George W. Bush e la Fisa Amendements Act of 2008. La FISA Amedments Act è stata rinnovata nel 2012 sotto l’amministrazione Obama per un periodo di cinque anni. Secondo “The Register”, questi amendments “autorizzano esplicitamente le agenzie a sorvegliare, per una durata massima di una settimana, le conversazioni telefoniche, le email e altre comunicazioni di cittadini americani senza mandato di un tribunale”, quando una delle parti coinvolte non si trova sul suolo americano.
Secondo un “Congressman” americano, in seguito alla sessione di informazioni segrete, la Nsa può utilizzare Prism per ascoltare un cittadino medio americano senza aver ottenuto un mandato da un giudice. Questa decisione è il frutto di un’interpretazione confidenziale, del Dipartimento della giustizia degli Stati Uniti che autorizza migliaia di analisti ad ascoltare scambi telefonici.
Secondo il direttore dell’intelligence americana James R.Clapper, Peism non può servire per rintracciare in modo intenzionale un americano o qualsiasi persona sul suolo degli Stati Uniti. Clapper ha aggiunto che un tribunale federale supervisiona il programma; delle procedure approfondite mantengono al minimo l’acquisto e la dispersione delle informazioni accidentalmente raccolte sugli Americani. L’8 giugno, Clapper ha pubblicato una scheda informativa per correggere quello che qualifica come “false interpretazioni” in articoli di giornale del The Washington Post e The Guardian”.
Alla fine del giugno 2013, le forze armate degli Stati Uniti hanno impedito al loro personale di accedere alle sezioni del sito web del “The Guardian” che presenta novità sul Prism, affermando che si tratta della procedura abituale mentre un sito diffonde informazioni confidenziali per mantenere alto il numero degli accessi e vivo il giornale.
Secondo Edward Snowden, almeno nove società americane partecipano al programma di sorveglianza Prism: Microsoft (via Hotmail), Google, Yahoo!, Facebook, Paltalk, Youtube, Skype, AOL e Apple.
Nel giugno del 2013 (mese molto movimentato), il quotidiano The Guardian afferma, in seguito alle rivelazioni di Snowden, che la Nsa dispone di accessi diretti ai dati custoditi dai giganti americani delle nuove tecnologie. Barack Obama lo presenta come utile alla lotta al terrorismo.
Un documento consegnato da Snowden, spiega che il Sigad Prism è “ la fonte primaria per redigere i rapporti analitici della Nsa”. Il 5 giugno, The Guardian ha rivelato che la Fisc ha preteso da Verizon che non trasmettesse quotidianamente alla Nsa una copia dei giornali con queste informazioni. Diverse compagnie coinvolte hanno risposto che non forniscono informazioni alla Nsa, ma che ogni domanda presentata dalla Nsa deve riguardare individui ed essere in accordi con la Fisa. Il quotidiano britannico The Guardian inoltre, rivela che la Nsa avrebbe versato diversi milioni di dollari alle imprese informatiche alfine di certificare che la consegna di dati riguardasse unicamente gli individui che risiedono fuori dagli Stati Uniti. Un mese dopo, sempre il quotidiano britannico evidentemente nel cuore della questione insieme al New York Times rivelano che dopo il 2010, la Nsa ha sviluppato dei molteplici metodi per contornare delle intercettazioni su internet (come l’https e il ssl) al fine di aver accesso ai contenuti dei messaggi. Inoltre viene rivelato che la Nsa ha trasmesso al suo omologo israeliano milioni di dati, il portavoce della Nsa afferma in seguito a questa scoperta che “la Nsa non può utilizzare queste relazioni per contornare le restrizioni legali americane”.
Dopo le rivelazioni della talpa del Datagate, le reazioni sono state ovviamente numerose, specialmente in Europa. Viviane Reding, commissario europeo alla giustizia afferma: “Non possiamo negoziare un grande mercato transatlantico se abbiamo il minimo dubbio che nostri partner siano nel mirino di intercettazioni degli uffici dei negoziatori europei”.
Il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, si è detto profondamente inquieto e scioccato dagli allegati dello spionaggio delle autorità americane negli uffici dell’Ue. Se questi allegati sono veri, sarebbe un problema estremamente grave che nuocerebbe considerevolmente alle relazioni tra l’Ue e gli Stati Uniti.
Nel giugno del 2013 viene lanciata ufficialmente una petizione contro il Prism per mano di alcuni partiti pirati. Nell’ottobre dello stesso anno, le rivelazioni concernenti oltre 35 leader politici (tra i quali spicca la cancelliera tedesca Angela Merkel), causano una reazione internazionale contro i metodi della Nsa.
Ad oggi, le vicende sono tutt’ora in corso. La preso di coscienza popolare è evidente: siamo spiati, lo sappiamo. Accettiamo questa situazione perché può permetterci di intercettare i terroristi.