Il premier Letta ad Abu Dhabi: sul tavolo investimenti, privatizzazioni e fusione delle compagnie aeree

di Guido Keller –

letta con emiro Mohammed Bin Zayed al-NahyanIl premier italiano Enrico Letta si è recato in visita negli Emirati Arabi Uniti dove ha potuto interloquire con il principe ereditario Mohammed Bin Zayed al-Nahyan ed altri emiri dei Paesi del Golfo e presentar loro una strategia volta ad attrarre investimenti in Italia ed a promuovere il Made in Italy nella regione.
Letta ha mostrato l’economia italiana alla luce dei diversi segnali di ripresa e, come poi ha spiegato alla stampa, ha riferito che “La situazione è stata veramente difficile negli ultimi cinque anni: c’è stata la crisi dell’eurozona, l’Italia era in difficoltà per il debito pubblico, ora siamo a un punto di svolta, io sono ottimista perché per la prima volta tagliamo il debito dopo 6 anni, la situazione sta cambiando, la crescita sarà l’1% quest’anno e il 2% l’anno prossimo. La situazione sta cambiando verso la stabilità, io presento qui un piano di grandi privatizzazioni, una grande opportunità di investire in Italia”. “Il nostro Paese – ha aggiunto – ha i conti in ordine” e “ce l’abbiamo fatta da soli, camminando sulle nostre gambe, non abbiamo chiesto aiuti alla Ue”.
Ad accompagnare il premier, tra gli altri, erano Paolo Scaroni dell’Eni, Alessandro Pansa di Finmeccanica, Vincenzo Perrone di Fincantieri, Pietro Salini di Impregilo e Alberto Galassia Piaggio Airo: l’argomento esposto è stato quello delle privatizzazioni, in quanto per il Primo ministro quello di oggi “è il momento giusto, perché i mercati sono pronti, noi diciamo ai paesi del Golfo che ci sono buone opportunità per privatizzazioni sane: mettiamo sul mercato grandi gruppi come Fincantieri, Poste, Sace. E’ un grande passaggio, per noi è l’occasione per tagliare il debito ma anche per attirare investimenti”. E “l’Italia possiede alta tecnologia, è essa stessa pronta per investire nel Golfo in logistica e infrastrutture”.
Agli emiri il premier italiano ha anche lanciato la proposta di alleare l’Alitalia con la compagnia aerea emiratina Ethiad, la quale, benché non dovrebbe farsi carico dei debiti della compagnia italiana, potrebbe entrare con liquidità e soprattutto avviare un piano di sfruttamento reciproco di hub che aprirebbe agli italiani nuove rotte verso oriente. E’ stata poi discussa una stretta collaborazione in vista dell’Expo di Milano 2015 e di Dubai 2020, una serie di progetti che hanno spinto il premier ad esclamare di “ritornare a casa pieno di speranze”, in quanto “Ad Adu Dhabi e a Dubai abbiamo cominciato una cooperazione strategica, che non deve più procedere a singhiozzo”.