ISRAELE. Zarif riconosce l’Olocausto. E Tel Aviv accusa Kerry di antisemitismo

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erdan giladIl ministro degli Esteri iraniano, Mohammed Javad Zarif, è intervenuto da Monaco, dove partecipava alla conferenza sulla sicurezza, sulla Shoah: “lo sterminio degli ebrei sotto il regime nazista fu una crudele e funesta tragedia che non si dovrà mai più ripetere”, ha affermato all’emittente tedesca Phoenix. “Non abbiamo nulla contro gli ebrei e il massimo rispetto per loro, tanto all’interno dell’Iran che fuori. Non ci sentiamo minacciati da nessuno”, ha poi aggiunto Zarif, il quale ha anche riportato che lo stesso presidente Rohani ha condannato “il massacro degli ebrei da parte dei nazisti”, ponendosi così ancora una volta in contrasto con il predecessore, Mahmoud Ahmadinejad, il quale aveva sempre detto di considerare l’Olocausto come un’invenzione dello sionismo per consentire la nascita dello Stato di Israele.
E mentre Zarif ha spiegato, in merito ai negoziati di pace israelo-palestinesi, che Teheran vuole “rompere il circolo vizioso e utilizzare tutti i mezzi possibili per creare un clima di fiducia”, da Tel Aviv è arrivata l’accusa del ministro israeliano Gilad Erdan nei confronti del Segretario di Stato Usa John Kerry di fare pressioni servendosi della minaccia del boicottaggio, in quanto proprio a Monaco l’esponente della politica di Obama ha dichiarato che “i rischi sono molto alti per Israele” in quanto la “gente comincia a parlare di boicottaggio. Che si intensificherà in caso di fallimento” dei negoziati. E, come ha fatto Netanyahu, ha accusato Kerry di proposte “antisemitiche” per indurre Israele all’accoglimento dei punti previsti dai negoziati: “E’ un peccato constatare che l’amministrazione americana non capisce la realtà del Medio Oriente ed esercita pressioni sul lato sbagliato del conflitto israelo-palestinese,” – ha affermato Erdan – “avrei preferito che Kerry spiegasse ad Abu Mazen ciò che gli potrebbe accadere se continuerà a rifiutare la pace”.
Solo di recente e nel pieno dei negoziati Israele ha annunciato la costruzione di migliaia di nuovi alloggi per coloni nei territori occupati.