In libertà due foreign fighters che avevano combattuto contro il Daesh

di Gianni Sartori – 

Sono tornati in libertà Marketa Vselichiva e Miroslav Farkas, due foreign fighters cechi incarcerati per aver combattuto, rispettivamente, con le YPJ e con le YPG contro Daesh.
Arrestati nel 2016, erano stati condannati per “terrorismo” a sei anni e tre mesi e quindi, a conti fatti, ne hanno scontati quattro.
Paradossale, per certi versi, il contesto in cui era avvenuta,nel 2016, la loro consegna alle forze di sicurezza turche.
Catturati nel Kurdistan iracheno dai pershmerga di Barzani (una ulteriore conferma del sostanziale collaborazionismo del PDK nei confronti di Ankara, talvolta anche a spese dei curdi di Bakur e Rojava), venivano celermente consegnati alla Turchia e rinchiusi nella prigione di Van. Al processo l’accusa dichiarò di aver scoperto foto da cui Vselichiva e Farkas risultavano arruolati nelle YPG/YPJ. Anche se i due imputati sostenevano di essersi recati in Rojava per ragioni umanitarie, alla fine vennero condannati.
Nel luglio 2018 le pene erano state confermate dalla Corte suprema, nonostante gli interventi della diplomazia ceca che ne chiedeva la scarcerazione.
Secondo qualche scanzonato osservatore, non si assisteva ad un contenzioso simile tra Ankara e Praga dall’epoca della storica partita di UEFA EURO allo Stade de Genève nel 2008.
Inizialmente la Repubblica Ceca (di Karel Bruckner) conduceva per 2 a 0, ma venne raggiunta e travolta dalla squadra turca (di Fath Terim) che così si qualificò agli ottavi.
Paragone forse non pertinente, ma comunque efficace.