INCHIESTA. I salafiti alla conquista della Tunisia: fine dello spirito della Primavera araba?

di Enrico Oliari –

PRIMA PUNTATA (vedi le altre puntate) –

L’onda della Primavera araba non ha smaltito ancora il suo impeto: molto si parla di Siria, poco si sa delle proteste e dei disordini che da mesi investono i ricchi paesi dell’area del Golfo, quali il Qatar ed il Bahrein, mentre arrivano i primi segnali dal Libano e dal Marocco di un possibile interessamento delle proteste di piazza: una rivoluzione culturale e politica che, va ricordato, è partita dal gesto del giovane venditore ambulante tunisino Mohamed (Tareq) Bouazizi, il quale si era dato fuoco il 4 gennaio dell’anno scorso per protestare contro il sequestro del suo carretto di ortaggi e quindi contro l’ingiustizia della dittatura di Ben Alì.
E’ tuttavia proprio dalla Tunisia che arrivano segnali preoccupanti di un radicalismo ormai fuori controllo, il che potrebbe inficiare lo spirito democratico e libertario della rivoluzione stessa e quindi far pensare che, semplicemente, da un regime laicista si stia gradualmente arrivando ad un regime islamista.
Notizie Geopolitiche, che proprio nel paese africano si avvale di un team dinamico di giornalisti, ha deciso di aprire un’inchiesta di cui ne riportiamo la prima puntata tracciando i principali fatti che hanno coinvolto membri del movimento salafita, mantenendo però l’obiettività di alcuni punti fermi:

– i salafiti non sono terroristi: il pensiero salafita è quello di un ritorno alle condizioni e quindi allo spirito con cui vissero Maometto e i suoi compagni. Per quanto contrari al modernismo ed anti-occidentalisti, non vanno confusi con al-Qaeda;
– non si deve fare di ogni erba un fascio: se vi sono elementi violenti ed integralisti, questo non significa che l’intero movimento lo sia;
– i salafiti di oggi escono da una severa repressione operata dal regime di Ben Alì ed anche la dittatura di Bourghiba aveva provveduto a chiudere la millenaria università coranica della Zaytouna, riaperta di recente, come noi di Notizie Geopolitiche abbiamo documentato.

Verificheremo ed analizzeremo quindi quanto sta accadendo nella Tunisia della post-rivoluzione, iniziando ad elencare i principali casi riportati in modo sempre più frequente dalle agenzie negli ultimi mesi:

– 23 feb 12 (Ansa) – Sciopero docenti ateneo per violenze salafiti.
I docenti delle facoltà umanistiche dell’università La Manouba hanno sospeso le lezioni in segno di protesta per il moltiplicarsi di ”aggressioni fisiche e verbali da parte di un gruppo di studenti”. Il riferimento è agli studenti salafiti che, da settimane, cercano di rimuovere il divieto – disposto dal regolamento vigente in tutti gli atenei – alle ragazze che indossano il velo integrale di frequentare le lezioni ed affrontare esami. (…)

– 7 mar 12 (Adnkronos/Aki) –  No al niqab in aula, a La Manouba scontri tra studenti salafiti e laici.
Non si placano le tensioni a La Manouba, in Tunisia, dopo l’esplosione di rabbia seguita al rifiuto di ammettere in un’aula universitaria studentesse con il niqab, il velo integrale. Oggi nella sede della Facoltà di Lettere, Arti e Scienze umanistiche dell’università locale si sono registrati scontri tra un gruppo di studenti salafiti e altri universitari. Il bilancio dell’ennesima esplosione di violenze parla di almeno cinque feriti. (…)

– 23 apr 12 (Adnkronos/Aki) –  Ministro Affari religiosi, ‘salafti effetto collaterale rivoluzione’.
L’escalation della corrente salafita in Tunisia, dove di recente si è assistito ad atti dissacratori contro alcune chiese e sinagoghe e ad appelli ad uccidere gli ebrei, è un “effetto collaterale della rivoluzione”. Ne è convinto il ministro tunisino per gli Affari religiosi, Noureddine Khadmi, che in un’intervista condanna fermamente questi episodi. Secondo Khadmi, il fenomeno dell’ascesa dei salafiti “non deve essere affrontato con soluzioni di sicurezza o con misure straordinarie, ma attraverso una strategia basata sugli aspetti ideologici e scientifici e sul dialogo, lontana dallo scontro e dalla violenza”.  (…)

– 9 mag 12 (Ansa) – Centinaia di uomini vegliano su pellegrinaggio ebrei.
Centinaia di uomini, da ieri, stanno vegliando sulla sicurezza degli ebrei (tunisini e provenienti dall’estero) che si recheranno a Djerba per il tradizionale pellegrinaggio alla sinagoga de La Ghriba, la più antica del continente. Le misure sono state adottate dopo le ripetute minacce rivolte sia agli ebrei tunisini (sono circa duemila, concentrati soprattutto a Djerba, per la vicinanza con la sinagoga) che agli israeliani (stando all’allarme lanciato da una delle agenzia dell’intelligence di Gerusalemme) da elementi del fondamentalismo islamico, soprattutto salafiti. (…)

– 12 mag 12 (Ansa) – “Sei un ladro”: Salafiti tentano di mozzargli una mano.
Un giovane, sospettato di avere tentato di rubare una motocicletta ad un salafita, a Jendouba, è stato aggredito, ieri sera, da un gruppo di estremisti islamici, che hanno tentato di mozzargli una mano a colpi di coltello. Il giovane, soccorso da alcuni passanti, è stato portato nell’ospedale di La Rabta, a Tunisi, dove questa mattina, secondo quanto riferisce il sito Tunisie Numerique, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico, che è riuscito.  I medici hanno lavorato per ricucire i tendini che erano stati fortemente lesionati, ma non recisi, dalle coltellate. E’ la seconda volte che a Jendouba i salafiti applicano la sharja nei confronti di presunti ladri. Era già accaduto il 13 marzo scorso, con le medesime modalità di ieri sera. 

– 21 mag 12 (TMNews) –  Bar chiusi: governo a salafiti, ‘da Stato tolleranza zero’.
Il Guardasigilli tunisino, Nureddin Bhiri, ha lanciato un avvertimento agli estremisti islamici salafiti, che nel fine settimana a Sidi Bouzid, città dove ha preso il via la primavera araba, hanno tentato di vietare la vendita di bevande alcoliche, contraria alla sharia, costringendo con la forza diversi bar a chiudere. “Io dico a queste persone – i salafiti- che pensano che lo Stato ha paura di loro, che la passeggiata è finita e che coloro che superano le linee rosse saranno puniti”, ha precisato sulla radio tunisina privata “Express FM”. Da venerdì, dei salafiti hanno costretto con la forza diversi proprietari di bar a chiudere i loro locali per “imporre la loro legge”, ha spiegato all’Afp una fonte di sicurezza sul posto. Sempre dei salafiti sabato avevano appiccato il fuoco ad un deposito di alcol a Sidi Bouzid.

– 27 mag 12 (Ansa) – Salafiti incendiano bordello e tentano di raderlo al suolo. Aggredite le donne che vi lavoravano, picchiati i clienti.
Un gruppo di salafiti, che hanno agito senza che la polizia intervenisse per fermarli, hanno attaccato ieri sera un bordello a Ghardimaou (nel governatorato di Jendouba), picchiando le ragazze che vi lavoravano, appiccando un incendio e tentando di radere al suolo la costruzione. Quest’ultimo tentativo è andato a vuoto solo perchè i salafiti non hanno trovato i bulldozer da utilizzare per buttare giù le mura del bordello. Quasi contemporaneamente un altro gruppo di fanatici ha attaccato un bar, a Dahmani, nel governatorato di Kef, i cui clienti sono stati malmenati. Il bar e’ stato poi chiuso dai salafiti, perchè vi si vendevano delle bevande alcoliche, motivo questo che è alla base di molti recenti episodi simili in tutto la Tunisia. I salafiti hanno poi attaccato e incendiato il locale posto di polizia e il canile municipale (i cani non sono particolarmente graditi agli estremisti islamici). A Dahmani le forze dell’ordine avrebbero proceduto al fermo di una dozzina di persone.

– 27 mag 12 (Ansa) – Dopo arresto confratello salafiti assaltano caserma.
La caserma della polizia di Ezzahra, una delle municipalità a sud di Tunisi, nel governatorato di Ben Arous, è stata assaltata, la scorsa notte, da un gruppo di salafiti che protestavano contro l’arresto di un loro giovane confratello. Quando, ieri sera, hanno avuto notizia dell’arresto del giovane, i salafiti sono andati verso la caserma per reclamarne l’immediata liberazione. Al rifiuto degli agenti, hanno inscenato una protesta, bloccando la strada ed incendiano una delle autovetture della polizia, tentando poi di fare irruzione nella caserma, ma sono stati respinti. A Ezzahra è stato dispiegato un forte dispositivo di sicurezza già durante la notte, per evitare nuovi disordini. (…)

– 27 mag 12 (Ansa) – Su nave da Palermo giunti decine di salafiti, volevano scendere senza controlli, “La Tunisia è uno Stato islamico”.
Momenti di forte tensione, ieri sera, nel porto della capitale tunisina di La Goulette, per l’arrivo, a bordo di una nave di linea proveniente da Palermo, di decine di estremisti islamici, appartenenti alla corrente salafita, che avrebbero voluto scendere a terra, con le loro autovetture, senza sottoporsi ai normali controlli della polizia di frontiera. La situazione di stallo è andata avanti per ore sino a quando i salafiti hanno deciso di sottoporsi alle normali procedure, forse a questo indotti dal forte dispiegamento di forze di sicurezza dentro l’aerea portuale. Già durante la traversata, secondo quanto riferisce il sito Tunisie Numerique, i salafiti avevano scandito i loro slogan celebrando la grandezza di Allah e gridando che la Tunisia ”è uno Stato musulmano”. Avvertiti dal personale della nave di quanto stava accadendo a bordo, le autorità del porto di La Goulette hanno chiesto alla polizia di predisporre tutte le misure necessarie per evitare incidenti. (…)

– 27 gen 12 (Ansa) – Polizia incalza il governo, ‘Vogliamo mani libere’.
La polizia tunisina non intende più assistere impotente alle esplosioni di violenza, politica e sociale, e chiede ufficialmente al governo di potere reagire con tutti i ”mezzi dissuasivi” di cui formalmente dispone. La richiesta è contenuta in una richiesta dell’Unione nazionale sindacale delle forze di sicurezza che ha sollecitato all’esecutivo la pubblicazione del decreto legge che deve regolare i comportamenti della polizia e che gli agenti sollecitano per mettere fine alla violenza e imporre a tutti il rispetto della legge. La presa di posizione, molto dura al di là del linguaggio usato, segue una lunga catena di violenze nel Paese, a cominciare da quelle messe in atto dai salafiti, che, approfittando anche della scarsa reazione delle forze di sicurezza, hanno messo a ferro e fuoco intere città – Sidi Bouzid, Le Kef, Jendoouba, Kairouan, Sousse, Ezzahra – con motivazioni ideologiche (no al consumo di alcol e alla prostituzione), ma anche di ordine pubblico (hanno attaccato un posto di polizia dove si trovavano loro confratelli arrestati per avere mozzato la mano di un presunto ladro). (…)

– Aggiunte in seguito:

 – 12 giu 12 (Ansa) – Salafiti scatenati a Tunisi, attacchi e incendi
Centinaia di salafiti, ieri sera e sino a notte, sono scesi in piazza in molte localita’ della ”Grande Tunisi”, attaccando posti di polizia e incendiando la sede del tibunale di seconda istanza. La polizia e’ intervenuta e, secondo alcuni testimoni, sono stati sparati anche colpi di arma da fuoco in aria per disperdere gli attaccanti. La causa dei disordini sarebbe da mettere in relazione ad opere esposte in una galleria d’arte e giudicate contro la morale.
La sede di tribunale attaccata e’ stata quella di Essijoumi, presa d’assalto da centinaia di persone, molte delle quali hanno lanciato bottiglie Molotov contro l’edificio. Mentre le fiamme venivano spente dai vigili del fuoco, sul posto e’ giunto un forte contingente di forze di sicurezza. Intanto violenti scontri ci sono stati tra polizia e manifestanti a El Attar, cosi’ come a Sidi Hessine. I salafiti hanno attaccato un posto di polizia, a sassate, mentre altri hanno bloccato l’autostrada che collega Tunisi a Beja con delle improvvisate barricate. La polizia ha reagito con un fitto lancio di granate lacrimogene e colpi d’arma da fuoco in aria.

– 12 giu 12 (Ansa) – Tunisi. Soldati davanti palazzo presidente
Il palazzo presidenziale di Cartagine e’ stato presidiato per tutta la notte da soldati mentre erano in corso gli scontri tra salafiti e polizia,nel quartiere della Marsa. Cartagine e la Marsa sono separati da pochi chilometri e, in nottata, aveva preso corpo il timore che i salafiti potessero spostarsi davanti al palazzo del Presidente della Repubblica per continuare nella loro opera di distruzione. Alla Marsa, uno dei quartieri piu’ noti di Tunisi e dove foltissima e’ la comunita’ di stranieri che vi risiedono, gli attacchi dei salafiti sono stati fermati da giovani della zona che di fatto, formando una catena umana, hanno impedito loro di assaltare edifici ed esercizi pubblici. I salafiti, dopo avere distrutto delle opere che erano esposte in una galleria d’arte e che ritenevano contrarie alla morigeratezza dei costumi, hanno rivolto la loro rabbia contro il posto di polizia della Marsa – assaltato e saccheggiato -. Per motivi di sicurezza le forze di polizia hanno disposto l’evacuazione del Plug, uno dei bar piu’ frequentati della Marsa. I giovani del quartiere, con un tam tam fatto servendosi di internet e dei telefoni cellulari, hanno invitato la gente a restare in casa, soprattutto le ragazze.

– 12 giu 12 (Ansa) – Tunisia: salafiti scatenati, 46 arresti. Scontri anche a Jendouba, fiamme in sedi sindacato e partiti
 46 persone sono state arrestate, dalla forze di sicurezza tunisine, per gli incidenti della scorsa notte in alcune zone della periferia nord della capitale. Lo ha detto, all’Afp, un portavoce del ministero dell’Interno. Intanto, altri violenti disordini sono stati segnalati, nel corso della notte, a Jendouba, dove, ad essere presi di mira dai salafiti, sono stati la sede del sindacato Unione regionale del lavoro e un camion, che trasportava bevande alcoliche. L’automezzo, che proveniva da Ain Draham e che e’ intercettato alle quattro del mattino, e’ stato bruciato vicino all’Universita’. Attaccati e dati alle fiamme anche le locali sedi del Partito democratico progressista, del partito del Congresso per la Repubblica e del Movimento dei patrioti democratici. Assaltata e saccheggiata anche la stazione ferroviaria ed alcuni negozi di materiale elettronico.

– 13 giu 12 (Notizie Geopolitiche) – Tunisia, scontri salafiti – polizia: morto stamane un ragazzo a Susa. 162 gli arresti

(…) A quanto si è appreso sono state arrestate 162 in particolare a Susa (Sousse) e a Jendouba; sono stati sparati diversi colpi di arma da fuoco ed a Susa, città costiera, è morto questa mattina un giovane colpito alla fronte da un proiettile. Si chiamava Fahmi el Ouni, aveva 23 anni ed era uno studente universitario originario di Tataoiune.
Nella notte è stato introdotto il coprifuoco in 9 province ed al momento la situazione sembra tranquilla:  (…)

Presto avremo modo di informare i nostri lettori di quanto sta accadendo in Tunisia: verificheremo infatti le fonti, sentiremo esponenti del movimento salafita, rappresentanti delle istituzioni e delle Forze di sicurezza.

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