INDIA. I marò non rientrano? E noi vi sequestriamo l’ambasciatore

di Guido Keller –

La Corte suprema indiana, presieduta dal giudice Altamas Kabir, ha emesso un’ordinanza che impone all’ambasciatore italiano, Daniele Mancini, di non lasciare il paese in vista dell’udienza, prevista per il 19 marzo, sulla decisione dell’Italia di non far partire i marò Latorre e Girone, accusati dell’omicidio di due pescatori scambiati per pirati mentre erano di servizio sulla nave cargo Enrica Lexie.
Il permesso temporaneo accordato sarebbe scaduto il 22 marzo, ma il governo italiano ha fatto sapere che i due militari non saranno rimandati in India in quanto dovranno essere giudicati secondo le leggi internazionali e non secondo quelle indiane.
Il ministro degli Esteri, Salman Khurshid, ha fatto sapere che “ci atterremo a quanto disposto dalla Corte nel massimo interesse del nostro Paese e del nostro sistema giudiziario”, nonostante l’articolo 29 della Convenzione di Vienna offra ad un ambasciatore una totale immunità diplomatica stabilendo che “non è potrà essere sottomesso ad alcuna forma di fermo o arresto”.
Convocato dal governo indiano, Mancini ha ricevuto la direttiva emessa oggi dalla Corte Suprema ma si è rifiutato di accettare il divieto di lasciare l’India.