In corso a Nuova Delhi l’incontro del Brics: Economia globale, nucleare iraniano, Euro, G20 e Afghanistan

di Enrico Oliari –

E’ in corso a Nuova Delhi l’incontro del gruppo Brics, che riunisce Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, presso uno degli hotel della capitale: vi partecipano i cinque leader, la brasiliana Dilma Rousseff, il russo Dmitri Medveded, l’indiano Manmohan Singh, il cinese Hu Jintao e il sudafricano Jacob Zuma. Il Brics, la cui prima riunione era stata il 16 giugno del 2009 a Ekaterinburg, in Russia, vuole essere considerato, come ha oggi dichiarato il presidente cinese Hu Jintao ”il difensore del mondo in via di sviluppo” e conta cinque paesi dalle economie emergenti, con vasti territori, ingenti quantità di risorse naturali e numerosi abitanti, se si pensa che Cina e India superano il miliardo di cittadini. Va notato che, a differenza delle economie tradizionalmente forti, i paesi che si riconoscono nel Brics hanno un indebitamento basso, fatto salvo per l’India che è al 58%.
All’incontro di oggi la delegazione cinese, forte di circa 200 persone, è la più nutrita ed in un briefing Pechino ha insistito per rendere convertibili le monete dei paesi Brics. “Vogliamo – ha detto Chen Yuan, presidente del board dei governatori della Banca di Sviluppo della Cina – che il Brics si trasformi in protagonista sul palcoscenico dell’economia globale”.
Fra le conclusioni a cui si sta arrivando, comunicate in tempo reale, vi è la richiesta, da parte del gruppo, di giungere ad una ”fine immediata di tutte le violenze e le violazioni dei diritti umani in Siria”, attraverso, però, mezzi pacifici che permettano ”un ampio dialogo nazionale” e quindi ”un processo politico guidato dalla Siria”, che ”rifletta le legittime aspirazioni di tutti i settori della società siriana e rispetti indipendenza, sovranità e integrità territoriale della Siria”.
Vi è poi il riconoscimento del “diritto dell’Iran di sfruttare per usi pacifici l’energia nucleare in accordo con i suoi obblighi internazionali” e quindi la richiesta alla comunità internazionale di affrontare il tema ”attraverso strumenti politici e diplomatici”, onde evitare che la situazione possa trasformarsi “in un conflitto le cui conseguenze non sono nell’interesse di nessuno”.
Sempre nel quadro della politica internazionale, il Brics richiede un impegno, in materia di Afghanistan, che prosegua fino al 2024, come stabilito nella Conferenza di Bonn, affinché il paese asiatico diventi ”libero dal terrorismo e dagli estremismi”.
In materia di economia i cinque paesi hanno esprimono preoccupazioni per la stabilità della moneta unica europea, indebolita dalla crisi e quindi si dichiarano preoccupati per i ritardi nella riforma del Fondo Monetario Internazionale (Fmi).
Ritengono inoltre che il G20 debba essere il ”principale forum per la cooperazione internazionale”: ”In questa particolare congiuntura – si legge in una nota – il G20 ha una primaria importanza per agevolare la coordinazione delle politiche macroeconomiche, favorire la ripresa economica globale e assicurare la stabilità finanziaria”.