Iran. Condannato a morte Djalali: la Farnesina si mobilita per salvare il ricercatore

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Il ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano, a margine della conferenza “Italia, culture, Mediterraneo” che ha avuto luogo oggi a Palermo ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardanti Ahmadreza Djalali, il 46enne ricercatore iraniano condannato a morte da Teheran per spionaggio.
Alfano ha infatti affermato: “abbiamo sollevato più volte il caso con il governo dell’Iran, sia a livello diplomatico tramite il nostro ambasciatore a Teheran sia a livello governativo come ministero. Continueremo fino all’ultimo a sensibilizzare gli iraniani su tale questione”.
Djalali, detenuto nel carcere di Evin dal 24 aprile 2016, ha lavorato al centro di ricerca sulla medicina dei disastri all’università del Piemonte Orientale di Novara, oltre che all’università di Stoccolma; Teheran lo ha accusato di “collaborazione con governi stranieri”, infliggendogli la pena capitale. Molte ong e di diversi governi, tra i quali quello italiano, si sono mobilitati in difesa dello studioso, ma l’Iran non ha finora dato segno di voler tornare sulla propria decisione.