di Ehsan Soltani –
Le trattative del 5+1 (Usa, Cina, Gb, Francia, Russia + Germania) sul nucleare iraniano potrebbero protrarsi oltre la data di scadenza del 24 novembre: lo ha reso noto il negoziatore di Teheran, il viceministro degli Esteri Abbas Araqchi, il quale ha parlato di importanti ostacoli emersi in vista dell’accordo definitivo. Quella del 24 novembre era stata indicata come data improcrastinabile dai precedenti accordi, i quali avevano previsto un primo allentamento delle sanzioni in cambio di una nuova politica in materia di arricchimento dell’uranio da parte dell’Iran
Araqchi ha dichiarato che “Il tempo passa in fretta, non siamo ancora delusi, ma se il prossimo round di colloqui (previsto per il 14 e 15 ottobre a Vienna, ndr.) non produrrà abbastanza risultati, è ovvio che non riusciremo a raggiungere un accordo per il 24 novembre”, per cui “Tutto è possibile, anche allungare i negoziati”. Il viceministro ha quindi aggiunto che a Vienna “le parti dovranno occuparsi dei due principali temi di disputa, l’arricchimento dell’uranio dell’Iran e la revoca delle sanzioni americane, europee e delle Nazioni Unite imposte a Teheran negli ultimi anni”.
Ha quindi espresso la sua delusione dovuta al fatto che dai colloqui tenutisi a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite non sono emersi i progressi che l’Iran si aspettava.
