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E’ necessario “porre fine alla guerra economica il più presto possibile, perché tutte le sofferenze ricadono sul popolo”. Ne è convinto il presidente iraniano Hassan Rohani, il quale è tornato oggi a proporre (lo aveva già fatto nel 2004, prima dell’epoca Ahmadinejad)un referendum popolare sul nucleare militare.
Dopo che, ritirandosi, gli Usa hanno messo in crisi il Jpcoa (accordo sul nucleare firmato dal “5+1”), minacciando sanzioni nei confronti dei paesi alleati (tra cui l’Italia) che acquistano petrolio dall’Iran, la crisi economica sul paese mediorientale si fa sentire in modo sempre più grave, e nei giorni scorsi le autorità di Teheran hanno annunciato di aver ripreso, seppure in parte, il programma di arricchimento dell’uranio e di stoccaggio dell’acqua pesante.
Rohani si è tuttavia chiesto se il gioco vale la candela, e per uscire dall’empasse e non dare occasione agli Usa di continuare con l’isolamento, sembrerebbe intenzionato a girare la palla al popolo, che certamente non ha interesse a patire la fame per avere la bomba atomica.
