Iraq. Unicef, ‘bambini in condizioni deplorevoli’

di Giacomo Dolzani –

Non è affatto idilliaca la situazione dei bambini iracheni riportata dagli esperti dell’Unicef e, già da tempo, denunciata dallo stesso governo di Baghdad.
A quasi dieci anni dall’inizio delle operazioni militari nel paese, oltre cinque milioni di minorenni, che significa all’incirca il 32% del totale, non hanno accesso ai servizi di base quali sanità, nutrizione, istruzione e disponibilità di acqua, nonché di protezione dalle violenze, che ancora oggi interessano il paese mediorientale.
Tutti questi servizi sono garantiti, sempre secondo il rapporto stillato dall’agenzia delle Nazioni Unite, soltanto al 10% dei bambini iracheni, quindi poco meno di due milioni di persone.
Altro punto dolente è la mortalità infantile che, nei dati riportati, si attesta attorno a 32 decessi ogni mille nati, quindi circa 35mila neonati ogni anno muoiono prematuramente. Il numero è infatti così altro a causa delle condizioni, spesso indigenti, in cui versa gran parte della popolazione che, anche diversi anni dopo la fine del conflitto, non ha visto migliorare la propria qualità della vita.
Gli atti di violenza infatti non sono finiti e la ripresa economica stenta a prendere piede e questo, a quanto afferma l’Unicef, causa la malnutrizione che genera disturbi fisici e psicologici in oltre un quarto dei bambini che vivono in Iraq.