Isole Salomone. Suidani è stato sfiduciato come leader della provincia di Malaita

di Alberto Galvi

Daniel Suidani, notoriamente critico nei confronti della Cina e leader della provincia di Malaita, nelle Isole Salomone, è stato rimosso dall’incarico dopo un voto di sfiducia. I legislatori hanno accusato Suidani di appropriazione indebita di fondi.
Il governo di Suidani ha tentato senza successo di opporsi alla mozione di sfiducia, ma l’Alta corte si è pronunciata a sfavore del presidente provinciale e ha dichiarato che il voto può andare avanti. Negli ultimi anni le tensioni tra il governo provinciale di Malaita e il governo nazionale con sede a Honiara sono andate in crescendo.
Suidani ha criticato a lungo la decisione del primo ministro Manasseh Sogavare di stringere legami con Pechino nel 2019, abbandonando quelli con Taiwan. Negli ultimi anni Suidani ha rifiutato gli investimenti cinesi nella sua provincia, ed ha celebrato l’arrivo di spedizioni di aiuti taiwanesi a Malaita durante la pandemia di COVID-19, sebbene l’assistenza non fosse stata approvata dal governo di Sogavare. Il continuo sostegno di Suidani a Taipei lo ha portato in conflitto diretto con la politica One China delle Isole Salomone e a un battibecco sempre più aspro e pubblico tra lui e Sogavare.
La rabbia nel 2021 per il trattamento riservato a Malaita da parte del governo centrale e l’approccio delle Isole Salomone a Pechino hanno contribuito a provocare disordini a Honiara, che si trova nella vicina isola di Guadalcanal.
Lo scorso aprile è emerso che Sogavare aveva firmato un patto di sicurezza con la Cina, lanciando l’allarme in Australia e altrove. Gli Stati Uniti hanno intensificato il loro impegno nel Pacifico a causa della crescente influenza della Cina, e il mese scorso hanno riaperto la loro ambasciata a Honiara, che era stata chiusa nel 1993.