ISRAELE. Anche la Deutsche Bank chiude i rapporti con Israele. Netanyahu, ‘è antisemitismo’

di Enrico Oliari –

israele hapoliam bankDopo la decisione dell’Unione europea di adottare misure nei confronti della politica di Israele di procedere nella costruzione di migliaia di alloggi per i coloni nella Cisgiordania e a Gerusalemme Est, minando quindi i colloqui di pace, fioccano le iniziative delle banche del Vecchio continente che, in un modo o nell’altro, chiudono i rapporti con le corrispondenti israeliane: nei giorni scorsi Notizie Geopolitiche aveva riportato della decisione della Danimarca di inserire nella cosiddetta “black-list” l’israeliana Banca Hapoalim, bloccando alla stessa la possibilità di investire in Danimarca; l’olandese Pggm aveva poi comunicato decisioni simili, ovvero il congelamento dei fondi pensionistici israeliani.
Oggi è stata la volta della tedesca Deutsche Bank, la quale ha incluso la Hapoalim Bank israeliana in una propria lista di compagnie riguardo le quali gli investimenti sollevano questioni etiche, compreso il traffico di armi, ovvero con le quali non avere rapporti.
Se la dirigenza dell’Hapoalim Bank ancora non ha commentato, caustica è arrivata la risposta del premier Benjamin Netanyahu, il quale, incontrando a Gerusalemme i dirigenti delle organizzazioni ebraiche statunitensi, ha affermato che “La cosa più riprovevole è di vedere persone sul suolo dell’Europa parlare del boicottaggio di ebrei. È un fenomeno oltraggioso”.
E difatti Netanyahu l’ha butta tutta sull’antisemitismo: “In passato – ha affermato – gli antisemiti boicottavano esercizi di proprietà ebraica, adesso invocano il boicottaggio dello Stato ebraico, e del solo Stato ebraico”.