Israele. Trump raffredda Netanyahu, ‘non trasferiremo l’ambasciata in un anno’. E taglia i fondi all’ Unrwa

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Ieri sera il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in procinto per partire per la visita di oggi in India, ha annunciato che il trasferimento dell’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme “avverrà entro un anno a partire da oggi”. Tuttavia a distanza di poco è arrivata una sorta di smentita da parte dello stesso presidente Usa Donald Trump, il quale ha raffreddato il fervore di “Bibì” affermando che “Un trasferimento entro l’anno? Veramente – ha detto in una intervista alla Reuters – stiamo parlando di scenari differenti. Non pensiamo a questo, no”.
Sicuramente non siamo davanti ad un ripensamento della controversa decisione di Trump di trasferire la rappresentanza diplomatica e quindi di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele, ma potrebbero aver fatto pressione le pressoché totali perplessità espresse dai vari paesi della comunità internazionale, in primis l’Unione Europea.
Ieri Trump ha comunque confermato il taglio di 65 milioni di dollari (su 125) destinati all’Unrwa, l’agenzia dell’Onu che assiste i milioni di profughi palestinesi, una decisione che ha portato i palestinesi a considerare l’amministrazione Usa di “complicità con l’occupazione israeliana”, mentre il leader dell’Anp, Abu Mazen, ha già detto di considerare gli Usa non più mediatori dei colloqui di pace.
Istituita l’8 dicembre del 1948, l’Unrwa ha un bilancio complessivo di 1,23 miliardi di dollari ed assiste 2.200mila palestinesi in Giordania, 1.300mila nella Striscia di Gaza, 780mila in Cisgiordania, 530mila in Siria e 453mila in Libano.