La Corea del Nord lancia il razzo, disappunto della Comunità internazionale

di Enrico Oliari –

Dopo il fallimentare tentativo dello scorso 12 aprile, che era costato alla Corea del Nord una figuraccia su scala internazionale, è stato lanciato questa mattina, 9.49 ora locale, in orbita il sospirato razzo: la prova di muscoli con il mondo è stata fatta passare dal regime comunista guidato da Kim Jong-un con la necessità di posizionare un satellite per le telecomunicazioni, ma appare evidente che la scelta di sfidare tutto e tutti ha il duplice scopo di dare all’esterno l’immagine di una nazione forte sul piano militare, ed all’interno, in perfetto stile propagandistico, l’impressione di uno Stato forte, organizzato e sicuro sotto ogni aspetto.
Benché le ormai tradizionali esercitazioni militari congiunte fra Stati Uniti e Corea del Sud continuino e soprattutto risalga solo all’ottobre scorso l’accordo fra le due nazioni per il raddoppio della gittata dei missili terra-terra di Seul (da 300 a 800 km), oltre che lo stanziamento di 28.500 soldati americani per garantire al paese orientale un “ombrello nucleare”, non è più un mistero la difficile situazione interna del paese di Pyongyang, dove le carestie si susseguono (spesso vengono richiesti aiuti alimentari alla Cina) e dove un numero sconosciuto ma impressionante di oppositori al regime, si calcola intorno alle 200mila unità su una popolazione di 25 milioni di abitanti, si trova internato nei gulag.
In compenso dal 9 ottobre 2006, giorno del suo primo test, la Corea del Nord continua nel suo programma nucleare nonostante le varie diffide dell’Onu ed il 25 maggio 2009 ha effettuato un secondo esperimento sotterraneo, rilevato dalla Corea del Sud e dagli Stati Uniti come un sisma di 4,5 gradi di magnitudo, corrispondente a una potenza tra i 10 e i 20 chilotoni.
Tornando al lancio del razzo di oggi, sono state immediate le reazioni di condanna della Comunità internazionale: il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, ha condannato il lancio del razzo con cui la Corea del Nord ha “violato la risoluzione 1874” attraverso un atto “tanto più deplorevole perché sfida la chiamata unificata e forte della comunità internazionale” e per le “conseguenze che l’atto provocatorio può avere su pace e stabilità”.
La Corea del Sud ha espresso “condanna con decisione” per il lancio del razzo: “Il nostro governo condanna con forza davanti alla comunità la Corea del Nord per aver ignorato i ripetuti avvertimenti e le richieste di annullare l’operazione optando per il mantenimento delle provocazioni”, ha detto il portavoce del ministro degli Esteri, Kim Sung-Hwan.
Il governo giapponese ha chiesto una riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu: “In seguito al lancio di quello che il Giappone ritiene essere un missile a lunga gittata – si legge in una nota – l’ambasciatore giapponese Tsuneo Nishida ha presentato la richiesta presso la presidenza marocchina del Consiglio”, anche perché il missile ha oltrepassato l’isola di Okinawa alle 10.01 e “noi non abbiamo effettuato intercettazioni”.
Mosca ha espresso “profondo rammarico per l’azione di Pyongyang e persino la Cina, tradizionale alleata della Corea del Nord, ha ricordato che questa “deve rispettare le risoluzioni dell’Onu che le vietano lanci di missili balistici”.
Da parte loro gli Stati Uniti lavoreranno con i loro partner nei colloqui a sei per individuare “azioni appropriate” contro la Corea del Nord. “La comunità internazionale – si legge in un comunicato della Casa Bianca – deve mandare un chiaro messaggio alla Corea del Nord, che le violazioni alle risoluzioni dell’Onu hanno delle conseguenze”, mentre il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si riunirà questa mattina stessa per procedere a “consultazioni”.