Anche la nuova Cina non digerisce la festa della Madonna

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Madonna della cinaIl liberismo comunista cinese ha cozzato contro una processione a Donglu, villaggio cattolico a sud-ovest di Pechino. Il governo è sempre poco entusiasta di vedere migliaia di persone radunate in un luogo, ancor di meno quando l’adunata ha a che fare con la religione. A Donglu, dove pare che nel 1900 ci sia stata un’apparizione della Madonna e che numerosi siano stati i miracoli, maggio è dedicato alle celebrazioni per la Vergine Maria. Dal 1995, quando una folla di circa 30 mila persone si radunò nel villaggio per festeggiare Nostra Signora della Cina, però le solennità sono fuori legge. Durante l’anno le cose sono tranquille, ma in questo mese si ha il dispiegamento di oltre 5.000 unità di forze di Pubblica sicurezza per evitare che i fedeli raggiungano il villaggio e il santuario, costruito nel 1926. Numerosi nel corso degli anni gli arresti. Anche quest’anno si è avuto il consueto braccio di ferro tra Polizia, che invita a seguire comportamenti religiosi nel rispetto della legge, e fedeli locali, visto che nessuno può raggiungere il villaggio da fuori. Nonostante queste restrizioni la popolazione locale, 10.000 abitanti al 90% cattolici, continua i propri riti di preghiera. Secondo dati ufficiosi in Cina si trovano almeno 30 milioni di cattolici, divisi a metà tra appartenenti alla Chiesa patriottica nazionale, riconosciuta del governo, e “clandestini” fedeli alla Chiesa di Roma e al Papa. Tra Pechino e il Vaticano i rapporti sono già piuttosto tesi e non esistono rapporti diplomatici.