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Le forze armate libiche, con manganelli e sparando proiettili di gomma, hanno fatto irruzione ieri a bordo della nave Nirvin, imbarcazione della missione umanitaria Mediterranea, una delle poche che ancora si occupa di prestare soccorso ai migranti che, partendo dalle coste dell’Africa, cercano di giungere in Europa attraversando il Mediterraneo.
L’organizzazione ha lanciato un appello alla comunità internazionale perché condanni l’azione di forza delle autorità libiche e difenda l’incolumità dei 71 migranti che si trovano a bordo della nave, ancorata da 12 giorni nel porto di Misurata; “Le forze armate libiche”, si legge nel comunicato di Mediterranea, “hanno assaltato la nave Nivin, dalle 11.41 non si hanno notizie dei profughi a bordo. Italia e Europa non permettano violenza su persone che lottano per non essere ancora torturate”. I migranti a bordo dell’imbarcazione si sono infatti rifiutati di scendere nuovamente a terra, proprio per paura di essere rinchiusi nei campi di detenzione libici, dove le condizioni di vita sono disumane e le torture all’ordine del giorno.
