Libia. Controffensiva del governo di Tripoli, ripresa Azizia

La Russia sostiene l'Unsmil, ma Haftar parla di 'lotta ai terrorisi'.

di Vanessa Tomassini

TRIPOLI. L’esercito della regione militare occidentale, fedele a Tripoli, sotto il comando del generale Osama al-Juwaili sarebbe stato in grado di entrare nel quartier generale della quarta brigata ad Azizia. Dopo feroci ed incessanti scontri, che hanno visto la coalizione del maresciallo Haftar avanzare con copertura aerea, le forze leali al Governo di Accordo Nazionale rappresentato dal presidente Fayez al-Serraj, sono state in grado di muovere una pesante contro-offensiva. Secondo quanto riferisce l’inviato dell’agenzia Ansa sul posto, i militari del governo al-Sarraj hanno respinto le forze di Khalifa Haftar anche a Suani Ben Adem, 25 km a sudovest di Tripoli. Una nota della stessa agenzia afferma che dal centro della cittadina si levano dense colonne di fumo nero, mentre truppe di fanteria di Haftar sono rimaste tagliate fuori dalle retrovie e aprono il fuoco contro i soldati di Tripoli nel tentativo di aprirsi una via di fuga.
Intanto il viceministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov, ha sottolineato che la Russia sostiene la ricerca di una soluzione politica a tutti i conflitti in Libia, nonchè agli sforzi di mediazione intrapresi in questa direzione dalla Missione di Sostegno delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL). Bogdanov ha sottolineato, durante una conversazione telefonica con il maresciallo Khalifa Haftar, che è necessario unificare gli sforzi tra tutte le parti per combattere il terrorismo ed ogni ideologia estremista. Secondo quanto riferisce l’agenzia russa Sputnik, Haftar avrebbe informato il Cremlino sulle misure adottate dall’esercito nei giorni scorsi a Tripoli, sottolineando che le operazioni militari sono finalizzate esclusivamente a combattere i gruppi terroristici ed estremisti che sono attivi in varie parti del paese, compresa la capitale Tripoli. Haftar ha precisato inoltre che i fondamentalisti “rappresentano una minaccia per la stabilità della società libica, impediscono l’attuazione degli accordi per la costituzione di un processo politico inclusivo e di dialogo stabile verso l’unificazione delle istituzioni”.