LIBIA. Gentiloni, ‘nostra intelligence nega pericolo terroristi sui barconi’

Notizie Geopolitiche –

migranti mareIl ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha affermato oggi che “I nostri servizi di intelligence ci dicono che non ci sono informazioni di infiltrazioni terroristiche nei barconi di immigrati”. Era stato pochi giorni fa il ministro dell’Informazione del governo “di Tobruk” Omar al-Gawari ad avvertire che “l’Italia sperimenterà l’arrivo non solo di poveri emigranti dall’Africa ma anche di barconi che trasportano Daesh”, ma appare evidente che entrambi i governi libici stiano sfruttando l’immigrazione proprio per creare pressioni sull’Europa. Lo scopo è quello di una sorta di ricatto che prevede la collaborazione del fermare le partenze solo nel caso del riconoscimento internazionale (governo “di Tripoli” o delle forniture di armi (governo “di Tobruk”).
Tant’è che la maggior parte dei migranti che entrano in Libia viene gestita dalle varie tribù fedeli a Tripoli, ed addirittura sono i miliziani della tribù di Misurata (che hanno sottratto la capitale libica alle milizie di Zintan) a gestire il nodo di Sebha, nel pieno deserto, tappa d’obbligo per le carovane di profughi.
Vi inoltre sono sempre più testimonianze che danno migranti spinti sulle barche dagli stessi miliziani governativi, per di più senza corrispettivo in denaro.
Per quanto riguarda l’invio in Libia di militari italiani, Gentiloni ha ribadito ad Agorà che “Ne’ la missione europea, ne’ l’eventuale risoluzione delle Nazioni Unite prevedono un intervento militare in Libia”.