Lo strano morbo che sta eliminando i vertici dei Servizi Segreti del Medio Oriente

di Saber Yakoubi –

Giovedì scorso il re Abdallah Bin Abdelaziz ha nominato il principe Bandar Bin Sultan a capo dell’intelligence saudita, successo così a Mokren bin Abdulaziz.
Secondo il direttore dell’agenzia France Press – Golfo, Abdulaziz Bin Saqr, “la situazione geopolitica attuale non richiede soltanto una collaborazione intensa fra i paesi della regione, ma anche un’apertura internazionale a 360 gradi: l’Arabia saudita ha sviluppato rapporti con Mosca e vi sono state visite reciproche, ma nel momento in cui è scoppiata la crisi siriana tutti si sono ritrovati impreparati”.
“La scena politica di oggi – ha continuato – richiede una persona all’altezza, in grado di conoscere gli interessi internazionali e di portare quelli della Penisola arabica in prima linea: il principe Bandar non è venuto dal nulla, bensì è stato lui a concludere l’acquisto di missili dalla Cina e a condurre una trattativa assai complessa con i russi durante l’invasione del Kuwait da parte di Saddam Hussein”.
Nato nel 1949, Bandar Bin Sultan è stato ambasciatore a Washington dal 1983 al 2005, dopodiché ha svolto il ruolo di segretario generale del Consiglio per la Sicurezza nazionale.
Un cambiamento di questo genere sarebbe cosa normalissima e possibile in ogni parte del mondo, ma la cosa interessante è che tutta l’area mediorientale è stata caratterizzata da un saliscendi ai vertici dei Servizi segreti; un fatto quantomeno strano, che potrebbe trovare spiegazione grazie alla dietrologia se non fosse per le circostanze drammatiche (e misteriose) che hanno coinvolto gli alti ufficiali:
– Assef Shawkat, cognato di al-Assad, responsabile della repressione ed ex capo dei Servizi segreti siriani è rimasto ucciso nell’attentato del 18 luglio in cui è morto anche il ministro della Difesa Daoud Rajha;
– Ben Auaz Shamir, responsabile dei Servizi israeliani esterni, è stato trovato morto a Vienna il 19 luglio; il delitto è avvenuto in circostanze misteriose;
– Lo stesso giorno sarebbe stato ucciso (il condizionale è d’obbligo, poiché il governo lo ha smentito)  nella sua casa di Istanbul da un gruppo armato il sottosegretario dei Servizi segreti della Turchia, Hakan Fidan;
– Sempre il 19 luglio è morto in una clinica americana di Cleveland in seguito ad un attacco cardiaco l’egiziano Omar Suleiman, braccio destro di Mubarak e dal 1993 capo dei servizi segreti.
In un paio di giorni sono morti, chi per un motivo, chi per l’altro, i responsabili dei servizi segreti dei principali paesi del Medio Oriente ed almeno questa volta non è sbagliato essere maliziosi e poco inclini alle coincidenze: qualcuno ha ipotizzato che quanto successo sia dovuto al cambiamento del capo dell’intelligence saudita, qualcun altro vi vede una guerra silenziosa nel vecchio stile degli anni della Guerra Fredda, dove le scaramucce avvenivano in Europa ed in medio Oriente. Comunque stiano le cose, è auspicabile che presto venga fatta luce su un mistero che ha dell’inquietante.