Maldive. La Corte suprema ha confermato che Yameen è escluso dalla candidatura presidenziale

di Alberto Galvi –

La Corte Suprema delle Maldive ha confermato che l’ex presidente Abdulla Yameen Abdul Gayoom, oggi in carcere per una condanna a 11 anni, è escluso dalla candidatura alle elezioni presidenziali di settembre. La sentenza è un’altra battuta d’arresto per il PPM (Partito Progressista delle Maldive).
Il partner della coalizione del PPM, il Progressive National Congress, ha dichiarato che schiererà un altro candidato. Yameen era il candidato della coalizione prima della sua condanna a dicembre per corruzione e riciclaggio di denaro per tangenti da una società privata.
La scorsa settimana il partito ha contestato il blocco della Commissione elettorale sostenendo che la stessa avesse interpretato male i prerequisiti costituzionali per i candidati presidenziali.
Yameen è il fratellastro dell’ex dittatore Maumoon Abdul Gayoom, che ha perso il potere nel 2018. Ha condotto una campagna contro l’influenza indiana alle Maldive, sollevando preoccupazioni nel paese asiatico. Per quanto riguarda l’influenza nella regione, le Maldive sono un punto focale della competizione tra India e Cina, in quanto vicino alle rotte marittime strategiche nell’Oceano Indiano.
Nonostante il partito democratico si sia diviso a giugno, il presidente Ibrahim Mohamed Solih è alla ricerca di un secondo mandato. Dopo aver perso alle primarie del partito la presidenza a favore di Solih, un altro ex presidente, Mohamed Nasheed, ha formato un partito chiamato I Democratici, che ha annunciato il proprio candidato.